Conti in salvo a Roma e Venezia Recuperati 6 miliardi di Fondi Ue

Loading

ROMA — Meno di un’ora e mezza per un consiglio dei ministri che ha approvato il discusso decreto milleproroghe e dirottato 6,2 miliardi euro a interventi per la crescita e l’occupazione. Ma ben nove ore perché Palazzo Chigi riuscisse a diffondere il comunicato che dà conto delle decisioni prese. E dalla lettura del quale emergono diverse novità rispetto alla conferenza stampa del premier Enrico Letta e dei ministri interessati. Slitta a luglio, per esempio, la web tax, il primo tentativo di ingabbiare fiscalmente in Italia le società on line. Misura contro la quale si era scagliato il segretario del Pd, Matteo Renzi, ma sopravvissuta in forma soft nella legge di Stabilità e che sarebbe dovuta scattare a gennaio. Ora invece il rinvio di sei mesi, in attesa delle decisioni europee, o di una cancellazione. Marcia indietro sui cosiddetti affitti d’oro, con la possibilità di rescindere i contratti troppo onerosi per i palazzi della politica: una scelta che sarà fatta caso per caso, tenendo conto delle quotazioni di mercato e della «natura» del proprietario, se privato puro oppure un fondo che raccoglie i risparmi degli investitori.
Ma nel decreto spunta anche la possibilità di aumentare le accise sui tabacchi fino allo 0,7%, un paracadute da aprire nel 2014 per assicurare nuove entrate all’erario che si aggiunge alla tassa da 2,5 euro che potrà essere chiesta a chi sbarca su un’isola minore. Tantissime le proroghe: dalle misure antincendio negli alberghi al divieto di incrocio nella proprietà di stampa e tv. Dall’adeguamento delle scuole guida alle normative europee e agli impianti per le mozzarelle di bufala, dalle assunzioni nella pubblica amministrazione alla raccolta differenziata in Campania. Una proroga fino alla fine del 2014 per l’affidamento dei servizi pubblici locali. E poi un’altra che torna indietro di 40 anni, quella per il completamento dell’attività di commissione per gli interventi infrastrutturali dopo il terremoto del 1980. Solo un anno fa si era deciso di chiudere a fine 2013, ma adesso si va avanti.
Il governo ha poi deciso un pacchetto di interventi per rilanciare la crescita e l’occupazione. Vengono riprogrammati 6,2 miliardi di euro, in parte fondi europei che altrimenti si rischiava di perdere. La metà viene spostata da grandi opere pubbliche in ritardo a opere immediatamente cantierabili, il resto viene concentrato sul lavoro a partire dal rafforzamento del bonus per l’assunzione dei giovani. Ci sono poi 300 milioni per i più poveri. «Il disagio sociale — dice Letta — è la trincea più difficile, per questo abbiamo destiniamo risorse per la lotta alla povertà».


Related Articles

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment