by Sergio Segio | 22 Dicembre 2013 9:24
ROMA — Il Bilancio 2014 con le variazioni approvate dal consiglio dei ministri è stato approvato dalla Camera e passa lunedì al Senato per l’ok definitivo, insieme con la legge di Stabilità. Saltano invece le due norme più contestate del decreto legge «Salva-Roma»: quella sulle slot machine e l’altra che bloccava il recesso dagli affitti dei palazzi del potere. In entrambi i casi le correzioni decisive portano la firma di Matteo Renzi, segno di come stanno cambiando i rapporti di forza parlamentari, soprattutto nel Pd.
Dopo l’articolo del Corriere della Sera sul blitz compiuto a palazzo Madama, dove era stata eliminata la norma, presentata dal M5S, che consentiva di recedere dai milionari contratti d’affitto dei palazzi istituzionali (molti dei quali sono del gruppo Scarpellini), ieri la Camera ha corretto il tiro. L’emendamento del renziano Roberto Giachetti è stato firmato da quasi tutti i gruppi parlamentari (Pd, M5S, Lega, Scelta Civica, Autonomisti, Forza Italia) e ha sconfessato la linea di Magda Zanoni, senatrice bersaniana.
E’ saltata anche la norma sulle slot machine , con un emendamento firmato da Roberto Speranza capogruppo del Pd, intervenuto dopo che Renzi aveva definito il provvedimento «una porcata». Andrea Romano di Scelta Civica annuncia: «C’è un accordo di maggioranza per ridefinire le questioni dei giochi pubblici». Alla fine anche Angelino Alfano torna sui suoi passi, visto che era stato proprio il suo partito a proporre l’emendamento: «Per noi può essere cancellato anche subito». Nettamente contrari alla modifica la Lega («uno Stato cravattaro», dice Roberto Maroni), l’Udc («le slot sono la nuova droga degli italiani» secondo Pier Ferdinando Casini), ma anche Forza Italia, Sel e Cinque Stelle.
A sorpresa al Senato è stato approvato invece un emendamento «salva-chioschi», che consentirebbe la sanatoria di manufatti abusivi (bar, cabine, case mobili, piscine pre-fabbricate) realizzati su spiagge, rive dei fiumi e laghi. In cambio, i concessionari pagherebbero il 3% in più del canone annuale.
L’atmosfera in Parlamento è tesa: sulla legge di Bilancio non sono mancati i momenti di tensione. Durante le dichiarazioni di voto il deputato M5S, Giorgio Sorial, prima si rivolge a alcuni colleghi con l’appellativo «fantocci», «porcellini del Porcellum», «lobbisti», poi attacca il capogruppo Pd: «Ora Roberto Speranza dirà un po’ di fr…». La presidente Laura Boldrini lo riprende, invitandolo a «toni corretti e ad un linguaggio appropriato». Speranza replica: «Che ci tocca sentire. Qui parlavano Pertini, Berlinguer… Questo è il partito dello sfascio, formato da Berlusconi e Grillo. È l’Italia che non vogliamo, non passerete mai». Sulla legge di Stabilità resta la critica di Forza Italia: «Solo mance e marchette per far galleggiare il governo», dice Renato Brunetta. Intanto passa anche il bilancio della Camera: nel triennio, risparmi per 50 milioni l’anno. «Proseguiamo sulla linea della sobrietà», dice la presidente Boldrini.
Ernesto Menicucci
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