Anche gli idranti contro i Forconi

by Sergio Segio | 8 Dicembre 2013 8:51

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ROMA — La riunione preparatoria che ha maggiormente alimentato i timori dei responsabili della sicurezza si è svolta qualche giorno fa ad Alpignano, in provincia di Torino. C’erano quasi mille persone e alla fine è stata indicata la linea al «Movimento dei forconi»: la protesta (che comincia domani) dovrà essere durissima, proprio come accadde lo scorso anno in Sicilia. Certamente lo sarà, anche perché si sommerà a quella degli autotrasportatori che già da questa sera potrebbero cominciare a bloccare le strade con l’obiettivo di paralizzare la circolazione da nord a sud. E il capo della polizia Alessandro Pansa, con una nuova circolare trasmessa a prefetti e questori, ha autorizzato l’eventuale utilizzo anche gli idranti per rimuovere eventuali blocchi stradali.
La mobilitazione in tutta Italia è avvenuta grazie ai contatti tra i leader delle varie sigle sindacali, ma è stata amplificata attraverso gli appelli apparsi sulla rete web. E adesso si stima che potrebbero essere decine di migliaia le persone che aderiranno alle manifestazioni. Presidi fissi e mobili che stanno spaccando le varie categorie, tenendo conto che le associazioni maggiormente rappresentative hanno deciso di non partecipare. Fino a far temere scontri violenti tra i lavoratori degli stessi settori, visto che chi ha anticipato il proprio dissenso è già stato minacciato di morte.
I cartelli ritrovati all’ingresso di un consorzio della Fita a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento, e indirizzati agli autotrasportatori della Cna, sono eloquenti: «Si consiglia di non fare uscire i mezzi nel giorno della rivoluzione», altrimenti «vi pesteremo a sangue — si legge nei cartelli — fino a farvi morire». Prima di rivolgere un appello per la «rivoluzione che farà libera la Sicilia — attaccheremo lo Stato», non mancano le minacce dirette. Bersagli sono «il presidente della Cna-Fita della provincia di Agrigento», Salvatore Puleri, «non fare uscire i tuoi mezzi altrimenti ti ritroverai con una forca nella gola» e «la presidente nazionale» Cinzia Franchini «si preoccupi della sua famiglia».
Al Viminale il livello di preoccupazione è altissimo, anche per le temute infiltrazioni dei movimenti di estrema destra. E viene letto quasi come una provocazione l’appello del segretario di Forza Nuova Roberto Fiore «alla tranquillità, all’ordine e al rispetto delle leggi. La volontà del popolo che scenderà in piazza in tutta Italia, infatti, è una volontà forte, pacifica e ordinata». Le zone ritenute maggiormente a rischio sono il Piemonte, il nord est e la Sicilia senza escludere che anche in altre Regioni la situazione possa degenerare.
La circolare di Pansa sottolinea «l’intensa attività di propaganda da parte degli organizzatori tesa ad ampliare il fronte contestativo non escludendo il ricorso a forme eclatanti di protesta con blocchi della circolazione a oltranza» e invita prefetti e questori «a predisporre rigorose misure a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica» e tra le ipotesi inserisce «la possibilità del concorso, nello scenario operativo anche dell’eventuale disponibilità dei mezzi speciali dei vigili del fuoco, ritenuti idonei per superare eventuali emergenze, che dovranno operare a supporto delle forze di polizia adeguatamente protetti».
Fiorenza Sarzanini

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