Merkel richiama la «colomba» della Bce

by Sergio Segio | 16 Dicembre 2013 7:35

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BERLINO — E’ stato un colpo a sorpresa, che porta nel governo Merkel, anche se non in una posizione di primo piano, uno degli uomini-chiave della Banca centrale europea, lasciando un posto libero che sarà riempito da una donna. Jörg Asmussen, 47 anni, socialdemocratico, membro tedesco del consiglio direttivo di Eurotower, sarà il vice ministro del Lavoro nell’esecutivo di grande coalizione che si insedia domani. Ha fatto questa scelta per ragioni «strettamente personali». La nuova responsabile del dicastero, Andrea Nahles, fino ad oggi segretaria generale della Spd, si è detta «molto soddisfatta» per la grande esperienza del suo nuovo collaboratore.
Per la successione di Asmussen alla Bce — nell’incarico in cui era subentrato al «falco» Jürgen Stark, dimessosi due anni fa perché contrario all’acquisto dei titoli di stato italiani e spagnoli — è in lizza una terna tutta femminile. Ma a essere citata per prima è la vicepresidente della Bundesbank, Sabine Lautenschläger-Peiter, 49 anni. Al nome della stretta collaboratrice del «numero uno» Jens Weidmann, il grande custode dell’ortodossia monetaria tedesca, si affiancano quelli della presidente dell’Istituto federale per il controllo delle attività finanziarie (BaFin), Elke König, e della direttrice dell’Istituto di ricerca economica di Halle, Claudia- Maria Buch. La Bce, insomma si tingerà un po’ più di rosa.
«Non è stata una decisione facile. La presenza a Francoforte e i continui viaggi di lavoro erano diventati inconciliabili con la vita della mia famiglia a Berlino e in particolare dei miei due bambini piccoli», ha spiegato Asmussen, che ha annunciato inoltre l’intenzione di dimettersi quanto prima dal board. Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha sottolineato, in una dichiarazione, il grande contributo del neo vice ministro tedesco all’impegno di «delineare le politiche monetarie degli ultimi due anni e di affrontare nello stesso tempo con successo molte altre sfide». La cancelliera Merkel, rispondendo ad una domanda, ha espresso soddisfazione per la presenza di Asmussen nel suo governo. Si tratta in realtà di un ritorno, perché il successore di Stark aveva ricoperto l’incarico di sottosegretario Stato alle Finanze dal 2008 al 2011. prima con il socialdemocratico Peer Steinbrück, e poi con il cristiano- democratico Wolfgang Schäuble.
La nomina dell’ex rappresentante tedesco nel consiglio direttivo della Bce è stata l’unica notizia inaspettata di una giornata segnata dalla conferma delle notizie trapelate ieri sulla composizione del terzo governo Merkel, in cui Schäuble è rimasto al suo posto alle Finanze e il ministero della Difesa è stato assegnato (per la prima volta ad una donna) alla ex titolare del Lavoro Ursula von der Leyen, cristiano-democratica, che sostituisce il collega di partito Thomas de Maizière, tornato agli Interni. Il segretario generale della Cdu Hermann Gröhe, diventato ministro della Sanità, verrà sostituito dal trentanovenne Peter Tauber. La cancelliera ha presentato ieri sera i nuovi ministri della Cdu e Csu, come aveva fatto nel pomeriggio anche il presidente socialdemocratico Sigmar Gabriel. Al suo fianco tutti i sei rappresentanti della delegazione Spd al governo e la vice presidente del partito, Aydan Ozoguz, nominata sottosegretario di Stato per i migranti e l’integrazione. «Un chiaro segnale — ha detto Gabriel riferendosi alla nomina della Özo?uz, nata in Germania da genitori turchi — che stiamo per compiere passi ancora maggiori verso l’integrazione».
Paolo Lepri

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