Barack Obama e il «Faro di una Vita»

Loading

Non quelle, che qualcuno può considerare di circostanza, pronunciate dal presidente Usa l’altra sera, pochi minuti dopo l’annuncio della morte di Nelson Mandela: «Una grande fonte di ispirazione, non potrei immaginare la mia vita politica senza il suo esempio. Resterà per me un faro, finché vivrò».
La citazione viene da Dream From My Father , il libro di memorie pubblicato nel 2005 da un Obama appena eletto senatore: parole sincere di un giovane politico la cui formazione è stata certamente segnata dall’esempio di Mandela. La militanza politica del giovane Barack cominciò all’Occidental College di Los Angeles con la sua partecipazione alle manifestazioni di protesta contro l’apartheid in Sudafrica. Il suo primo discorso politico, nel 1979, fu anch’esso sulla segregazione razziale e la battaglia del Sudafrica. Una presenza continua nella vita di Obama. «Hope», speranza, la parola d’ordine della sua prima campagna elettorale, viene dritta dall’esempio di Mandela: la prova vivente di «quello che un essere umano può fare se è guidato dalla speranza anziché dalla paura». Due leader con tanto in comune eppure lontanissimi: un solo incontro, pochi minuti in un albergo di Washington quando Obama era appena entrato in Senato, nel 2005. Una sola foto, in controluce, scatta dall’autista di Barack. Per il resto solo qualche telefonata, la prefazione del libro di memorie del leader africano scritta da Obama e la sua visita di giugno alla famiglia Mandela quando Nelson era già molto malato e non più in grado di ricevere visite. Venerazione, senza mai accettare paragoni: Mandela e Obama sono stati tutti e due i primi presidenti neri dei loro Paesi, tutti e due hanno avuto un ruolo di riconciliazione dopo decenni di conflitti anche se di intensità molto diversa, tutti e due premi Nobel per la Pace. Ma niente confronti diretti: «Basta che entri nella cella nella quale è stato recluso a Robben Island per capire che quella di Mandela è una figura unica nella storia dell’umanità», hanno sempre detto alla Casa Bianca. Un dramma politico iniziato con un arresto del «terrorista Mandela» propiziato anche dalla Cia. Anno 1962: alla Casa Bianca c’era Kennedy, il presidente della «nuova frontiera» .


Related Articles

Il default ai tempi supplementari

Loading

Verso un compromesso al ribasso: il «tetto del bilancio» e quello del «debito» spostati all’inizio del 2014. I repubblicani di area Tea Party che controllano la Camera in guerra contro la riforma Obamacare

Il vento delle nazionalizzazioni

Loading

Ritorno a Nasser. Diverse imprese ritornate pubbliche per frode nelle passate privatizzazioni. E nel paese si scatena il dibattito per un intervento più massiccio dello stato
Alcuni sostengono che il crollo degli investimenti esteri nel paese sia dovuto anche al timore di un nuovo nasserismo I partiti di sinistra hanno raccolto 100mila firme contro il programma di privatizzazione delle imprese pubbliche e il decreto anti-sciopero emesso dal Consiglio supremo delle Forze Armate e dal governo transitorio

Grecia: La fuga degli immigrati

Loading

Immigrati raccolgono rifiuti ad Atene, maggio 2012   Immigrati raccolgono rifiuti ad Atene, maggio 2012  AFP

La crisi non ha colpito soltanto i greci: migliaia di extracomunitari hanno già  fatto domanda di rimpatrio volontario. Oltre ad aver perso ogni mezzo di sostentamento devono fare i conti con la xenofobia e le aggressioni.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment