by Sergio Segio | 25 Novembre 2013 12:50
Nell’Europa dei populismi anche la Slovacchia fa notizia. Dopo la scalata del «Front National» di Marine Le Pen in Francia e l’exploit del «Partito delle libertà» di Geert Walders in Olanda, ora ad allarmare l’Unione è Marian Kotleba. Il candidato neonazista ha vinto le elezioni regionali che si sono tenute sabato, diventando così governatore della regione di Banska Bystrica, nel centro del Paese. Marian Kotleba, presidente del «Partito nazionale solidarietà slovacca», è un militante di estrema destra, famoso soprattutto per i discorsi contro la minoranza rom (nel Paese i nomadi rappresentano il 9% dei 5,4 milioni di abitanti, ndr). Il suo partito era già stato messo fuori legge in passato per le forti connotazioni xenofobe, ma successivamente venne reintegrato. Kotleba ritiene che la Nato sia un’organizzazione terroristica, vorrebbe che la Slovacchia abbandonasse l’euro e ha più volte espresso apprezzamenti neanche troppo velati per il governo nazista instaurato nel Paese durante la seconda guerra mondiale. Sabato ha ottenuto il 55 per cento dei voti. Un successone. Ciononostante, in base ai risultati delle elezioni regionali diffusi ieri, il partito di sinistra «Direzione-Socialdemocrazia» che fa capo al primo ministro Roberto Fico ha vinto in sei regioni su otto, riconfermandosi il partito più forte della Slovacchia. Nella capitale Bratislava ha vinto invece il candidato dell’opposizione di centro-destra, Pavol Freso, che ha definito il successo del neonazista Kotleba «un enorme colpo alla democrazia». [E. ST. ]
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