Le nuove accuse dei giudici e l’ipotesi remota di un arresto ecco cosa rischia l’ex premier

by Sergio Segio | 30 Novembre 2013 15:25

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Quando, e perché, Berlusconi ha evocato lo spettro delle manette?
Ha cominciato a parlare di una possibile ordinanza di custodia cautelare ai suoi danni quand’era ancora luglio, e la sentenza Mediaset era ben lungi dal materializzarsi. Però Berlusconi — come testimoniano numerosi retroscena politici sul suo stato d’animo — era già in preallarme. Ovviamente, il tam tam è cresciuto di intensità e di tono una volta che la sentenza di condanna è stata decisa e letta nell’aula Brancaccio della Suprema corte il primo agosto.
Esiste in via teorica, oppure esiste in concreto, la possibilità che il Cavaliere venga davvero arrestato da una procura italiana?
La questione diventa mediaticamente delicata per la storia e il ruolo politico del personaggio Berlusconi. Se al suo posto ci fosse un qualsiasi peones del Parlamento ormai decaduto per la legge Severino o per un’interdizione definitiva dai pubblici uffici, il caso farebbe meno rumore e quindi non sarebbe una notizia. È un dato di fatto che la perdita dello status di parlamentare, dello scudo su arresti, intercettazioni, perquisizioni, fa diventare Berlusconi un cittadino come tutti gli altri soggetto a un possibile arresto, perquisizione, intercettazione.
Allora Berlusconi si può arrestare o no?
In termini astratti sì, ad esempio per un reato che avrebbe potuto già commettere in passato, come quella presunta corruzione in atti giudiziari su cui i giudici chiedono alla procura di aprire un’indagine con un’imputazione già scritta per Berlusconi e i suoi avvocati. Ma l’arresto potrebbe scaturire anche da un reato che finora non è stato scoperto, ma che potrebbe essere scoperto prossimamente.
Alla fine sarà arrestato? In particolare rischia di esserlo a Milano per il reato di corruzione in atti giudiziari rilevato in entrambe le sentenze dei processi Ruby, nel Ruby 2 con un’indicazione precisa e puntuale?
Saranno i pubblici ministeri a decidere, ma informalmente si può già anticipare questo: la procura di Milano, retta dal procuratore Edmondo Bruti Liberati, salvo che non si scatenino fatti nuovi, non sembrerebbe intenzionata ad emettere una misura carceraria. A tutti i cronisti che glielo hanno chiesto — e glielo chiedono in continuazione ormai da mesi — il famoso ex presidente dell’Anm che gestì ben 4 scioperi contro l’allora governo Berlusconi
e contro il Guardasigilli leghista Roberto Castelli, ha fatto intendere che un arresto simile non sta né in cielo né in terra. Risposta che, sfidando la collera di Bruti, si potrebbe anche virgolettare.
Il no all’arresto è sicuro al 100 per cento?
Uno spiraglio d’arresto, ovviamente, non si può negare, pur se remoto. Lo si cita, anche qui, solo per dovere di cronaca. In un’inchiesta per corruzione in atti giudiziari, reato assai grave e gravemente punito, è evidente che il pericolo di un ulteriore inquinamento delle prove potrebbe determinare una misura cautelare. Ma da qui a dire che Berlusconi sarà arrestato ce ne corre. Siamo solo nel campo delle ipotesi giuridiche. Va detto, sul piano del politically correct, che prima di arrestare uno come Berlusconi, in una situazione come quella che si è determinata dopo la sua decadenza da senatore, un pm necessariamente ci penserà una dozzina di volte e lo farà solo se è certo che il gip accoglie la sua richiesta e che essa regge al primo tribunale della libertà.
Potrebbe, invece, Berlusconi finire agli arresti domiciliari se continua a insultare i giudici?
Stiamo ai fatti. Il leader di Forza Italia, il 15 ottobre, ha fatto depositare presso la procura di Milano una richiesta per scontare la sua pena residua di un anno (in realtà 9 mesi) in affidamento ai servizi sociali. Come ormai sappiamo bene quest’espressione si riferisce alla struttura di assistenti sociali che dipende dai magistrati di sorveglianza. Saranno loro a decidere sulla richiesta di Berlusconi.
Potrebbero respingerla?
In linea teorica sì, ma per quanto si può capire non avverrà. Perché qualora avvenisse verrebbe valutato come un atto di grave ostilità preconcetta verso il Cavaliere. All’opposto, è ipotizzabile che lui possa scontare la sua pena solo con un periodico colloquio con l’assistente sociale cui verrà affidato. Però, nei mesi in cui sconta la pena, dovrà sottoporsi a richieste continue di autorizzazione per fare qualsiasi cosa voglia fare, da un viaggio, a un incontro politico, a un’intervista.
Il fatto che Berlusconi sia senza passaporto e sia in attesa di scontare la sua pena può costituire un elemento a favore o contro un eventuale arresto?
Di certo le due circostanze fanno drasticamente diminuire il pericolo che l’ex premier possa lasciare l’Italia. Quindi calano di conseguenza, e di molto, i possibili motivi di un arresto.

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