La tenda a prova di intercettazioni dove Obama si chiude a telefonare

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Anche Barack Obama ne ha una. Nulla di paragonabile al telone beduino. Più sobria e ridotta nelle dimensioni, fa parte del suo bagagliaio per le missioni in terra straniera e lo scopo è un altro: non è fatta per ricevere ma per «trasmettere». Un tenda a prova di intercettazione che il Secret Service pianta, letteralmente, nell’hotel o nell’edificio nel quale dorme il presidente statunitense.
In queste settimane, dove domina il caso dello spionaggio elettronico Nsa, il New York Times ha dedicato un articolo alla «bolla» ermetica costruita in materiale top secret e in grado di resistere alle «antenne» di eventuali spioni. La tenda è la prima ad arrivare insieme al team del Secret Service incaricato di bonificare gli ambienti. Gli agenti la sistemano in un locale, vi impiantano telefoni criptati e altri apparati: in qualsiasi momento Obama e il suo staff possono usarla per comunicare.
Il «guscio» senza finestre, realizzato dalla società «Command Consulting Group», non è proprio una novità. Lo hanno messo a punto alla metà degli anni 90 e tra i primi a impiegarlo i massimi dirigenti dell’intelligence durante le visite ufficiali. Fonti citate dal quotidiano sostengono che il direttore della Cia, George Tenet, chiedeva la tenda specialmente quando si recava in Israele, Paese alleato ma molto aggressivo nello spionaggio e dotato di sistemi sofisticati. In più di un’occasione gli uomini al seguito di Tenet l’hanno eretta nella suite del King David di Gerusalemme, uno degli hotel dove di solito dormono gli ospiti di riguardo. Per i funzionari di livello più basso esiste, invece, una struttura meno costosa e agile. Una sorta di cabina telefonica. È angusta ma facilmente trasportabile. Da quando Obama è alla Casa Bianca ha ricevuto una speciale versione del suo telefono Blackberry, un cellulare definito a prova di tutto. Uno scudo analogo è assicurato alla «bestia», la gigantesca limousine del presidente e alle residenze private dei ministri. Resta invece nell’ufficio ovale l’iPad, ritenuto non troppo sicuro all’estero. Precauzioni diventate tema di discussione dopo le rivelazioni sui telefonini della cancelliera tedesca Merkel intercettati dalla Nsa. Magari oggi altri capi di Stato ordineranno una tenda.
Guido Olimpio


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