Il sindaco del Sole delle Alpi arrestato per gli appalti
BRESCIA — Nella libera repubblica di Adro il denaro era stato abolito ed era stato reintrodotto il baratto. Un costruttore doveva versare nelle casse pubbliche centinaia di migliaia di euro in oneri di urbanizzazione? Oplà, anziché pagare, offriva regali «in natura» (materiali, attrezzature, arredi) per realizzare un parcheggio, un campo da calcio, un teatro. Niente gare pubbliche, niente burocrazia: decideva tutto il sindaco di Adro che regolarmente incaricava di quei lavori qualche impresa amica. Mica un sindaco qualsiasi, ma Oscar Lancini, 48 anni e leghista a 24 carati. L’uomo che aveva tappezzato la scuola pubblica (intitolata a Gianfranco Miglio) con 700 soli delle Alpi, che aveva escluso gli immigrati dai contributi sociali e i figli di chi non pagava la retta dalla mensa scolastica, da ieri mattina è agli arresti domiciliari. Un’ordinanza del gip Cesare Bonamartini richiesta dalla pm Silvia Bonardi ha spezzato la «lex lanciniana» di Adro. Turbativa d’asta e falso in atto pubblico le accuse che il primo cittadino condivide con 5 persone ai domiciliari: l’assessore ai lavori pubblici Giovanna Frusca, il segretario comunale Carmelo Bagalà, il capo dell’ufficio tecnico Leonardo Rossi, e gli imprenditori, Emanuele Casali e Alessandro Cadei, inseparabili braccia armate di Oscar Lancini.
«Lancini non sembra aver tratto un vantaggio personale dai reati, i quali sembrano trovare causa nel consenso elettorale e nella gestione delle clientele di area politica» scrive nell’ordinanza il gip Bonamartini. Nessuna tangente, quindi, il sistema serviva ad alimentare il mito del sindaco leghista: eletto la prima volta col 44% dei voti e la seconda col 61%, primo degli esclusi al Senato nel 2008, Lancini aveva fatto di Adro una rocca inespugnabile. «Ho realizzato molte opere senza spendere un euro» era solito vantarsi. Ma la procura ritiene che il denaro finiva a Casali e Cadei. Ad eseguire i lavori era una onlus («Smeraldo») che si occupa di disabili e non possiede carriole. «Dal 2009 a oggi l’unica opera che ha rispettato le procedure è stata la costruzione della scuola».
In difesa del sindaco è intervenuto Roberto Maroni, governatore della Lombardia: «Considero Lancini un bravo sindaco e una persona onesta , sono certo che dimostrerà la totale estraneità».
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