by Sergio Segio | 24 Novembre 2013 9:20
MILANO — «Inumano e degradante»: le parole della Corte europea erano state nette. Così come i tempi dati all’Italia per risolvere la situazione emergenziale che vivono le nostre carceri: maggio 2014. È questa la data dell’esame. A cui il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, si presenterà con un pacchetto di provvedimenti che vanno oltre il decreto «svuota carceri». «A maggio credo che l’Italia possa raccontare a testa alta quanto fatto», è la convinzione della Guardasigilli che ieri a Milano ha anticipato alcune delle novità su cui è al lavoro: più ore d’aria, più posti letto, possibilità per i detenuti di lavorare, fare sport o musica. E la nascita di una figura attesa da tempo, il Garante dei detenuti. Applausi in sala a cui hanno fatto da contraltare, fuori dal convegno «Più sicurezza, più gratuità, meno carceri», le contestazioni dei Giovani democratici.
Tre le linee di intervento per incidere sulla piaga del sovraffollamento: sulle normative, sul regime di detenzione, sulle infrastrutture. Perché il problema «non è solo una questione di posti letto — ha affermato Annamaria Cancellieri —, ma di un cambiamento culturale che ci faccia essere degni di Beccaria». E dell’Europa, che «con la sentenza Torreggiani ci ha messo con le spalle al muro». La situazione è nota: 64 mila carcerati a fronte di 46 mila posti.
Dopo lo «svuota carceri», approvato in estate dal Parlamento, «è pronto un nuovo pacchetto di norme più incisivo», ha anticipato il ministro, con interventi pensati ad esempio per tossicodipendenti e stranieri. Ma le novità riguarderanno anche la vita quotidiana dietro le sbarre. Il modello è il carcere di Bollate, che «va allargato, e ci siamo già mossi». Come sull’ora d’aria. «Da aprile l’80% dei detenuti passeranno otto ore fuori dalla cella, invece di due». Obiettivo: aumentare il tempo per il lavoro. «Ma anche per musica o sport. Perché — ha proseguito — si deve far in modo che il detenuto trovi la via per sviluppare la parte migliore di sé».
Inevitabile il capitolo strutture. Spesso malconce, quando non obsolete. «Bisogna creare nuovi posti letto e ammodernare le carceri che abbiamo». Per maggio saranno pronti 4.500 posti in più. Infine, la Guardasigilli ha parlato di un Garante nazionale dei detenuti, «una figura operativa che sia accompagnata dal diffondersi di sportelli di assistenza legale nei luoghi di detenzione». Non si è fatta attendere la reazione della Lega. «I penitenziari non sono dei villaggi turistici», ha commentato Nicola Molteni, capogruppo del Carroccio in commissione Giustizia alla Camera.
Critiche accompagnate dalle richieste di dimissioni arrivate da parti del Pd. Fuori dalla sala milanese sono stati i Giovani democratici a invocarle. «Denunciamo lo scandalo di una raccomandazione che, seppur legale, è uno sputo in faccia alle migliaia di detenuti non eccellenti che scontano tra mille sofferenze la loro pena», ha spiegato Giacomo Marossi, segretario cittadino del movimento giovanile del Pd. Laura Puppato lo ha fatto invece da un incontro a Gorizia. Per la senatrice pd, «il comportamento della Cancellieri non è accettabile per chi ha una funzione pubblica».
Pierpaolo Lio
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