I pm e le chiamate ai politici dal telefono di Antonino Ligresti

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TORINO — La rete di contatti tessuta da Antonino Ligresti è lunghissima, nel mese e mezzo che segue i clamorosi arresti del 17 luglio scorso del fratello Salvatore e dei nipoti Jonella e Giulia, con il solo Paolo sfuggito all’ordine di custodia cautelare del tribunale di Torino. Da quel giorno Antonino, medico e importante imprenditore della sanità, comincia a darsi da fare per aiutare i famigliari arrestati per il falso in bilancio della compagnia Fonsai, da loro controllata. Sono in tanti i suoi interlocutori, parecchi di alto livello, imprenditori, alcuni politici, lo stesso ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, cui è legato da una amicizia quarantennale. È attraverso Antonino che la compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, tra il 17 e il 21 agosto riesce a stabilire il contatto valido per sollecitare il ministro a interessarsi del debilitato stato di salute di Giulia Ligresti, detenuta nel carcere di Vercelli. Cancellieri e Ligresti si sentono tre volte in quei giorni. Il ministro gli conferma di essersi messa in moto la sera del 21 agosto, poche ore prima di essere interrogata a Roma dal procuratore aggiunto di Torino, Vittorio Nessi, proprio sui colloqui avuti con i Ligresti per la situazione di Giulia. Dopo, nessun contatto emergerebbe tra il ministro e Ligresti. Né Antonino farebbe più riferimento a Cancellieri con la cognata Gabriella.
Quelli che stanno venendo alla luce in questi giorni sono invece i contatti precedenti al 17 agosto tra Antonino Ligresti e Sebastiano Peluso, marito del ministro: a quanto sembra una decina tra tentativi andati a vuoto, sms e telefonate (dovrebbero essere 6), concentrati tra fine luglio e inizio agosto. Il contenuto non è noto, perché Ligresti non era intercettato. Ma non ci sono solo quelle con Peluso, tra le chiamate considerate interessanti dagli inquirenti.
Una nota della Guardia di finanza di Torino del 6 novembre al procuratore aggiunto Nessi e al pm Marco Gianoglio ha evidenziato tra il mare magnum delle telefonate di Antonino Ligresti tra il 17 luglio e il 29 agosto — periodo per il quale sono stati acquisiti i dati — alcuni interlocutori di peso: pochi, una manciata, ma significativi. Tra questi sembrano esserci anche alcuni politici dell’entourage della famiglia Ligresti, oltre naturalmente all’utenza in uso al marito del ministro Cancellieri. Gli investigatori le hanno filtrate una per una dai tabulati di Antonino e i pm le hanno considerate degne di approfondimento, per le connessioni che a loro volta determinano con altri soggetti. E altre indicazioni dovrebbero arrivare dai brogliacci delle intercettazioni di Fragni non ancora depositati.
A questo punto il riserbo presso gli inquirenti è molto stretto, data la delicatezza della questione. Ma è verosimile supporre che gli atti ulteriori chiesti dalla procura in seguito alla nota comprendano proprio l’incrocio dei tabulati dei soggetti entrati in contatto con Antonino, compreso quello di Sebastiano Peluso, per tentare di ricostruire il contesto di tali chiamate. Su questi aspetti gli accertamenti sono ancora in corso ma l’attività della Guardia di finanza è prossima alla fine: il weekend sarà molto probabilmente di lavoro per poter chiudere questa coda dell’inchiesta Fonsai, la più delicata per i risvolti politici legati al ruolo di Cancellieri, entro la prossima settimana. Nei prossimi giorni gli investigatori dovrebbero dunque tirare le fila della rete di Ligresti. Se i magistrati riterranno che ci sia materiale degno di ulteriori accertamenti relativi alla Cancellieri o al marito, potrebbero comunque inviare il fascicolo alla procura di Roma, città dalla quale le chiamate sono partite, per passare eventualmente da lì al tribunale dei ministri .
Fabrizio Massaro


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