Fibra ottica al 50% delle famiglie nel 2016 Piccoli centri e periferie senza internet veloce

by Sergio Segio | 10 Novembre 2013 8:09

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In campo ci sono anche Vodafone e Fastweb. Si è delineato quindi il futuro dell’internet che avremo nei prossimi anni. È un futuro in chiaroscuro. «Dopo gli ultimi annunci di Telecom, possiamo dire che l’Italia finalmente potrà contare su una rete a banda ultra larga di livello sufficiente, almeno come base di partenza per future espansioni», dice Cristoforo Morandini, di Between-Osservatorio Banda Larga. «Resteremo ancora in difetto rispetto agli altri grandi Paesi europei, ma almeno ridurremo il divario», aggiunge. Già adesso oltre il 50 per cento dei Paesi europei, in media, è coperto da reti in fibra ottica, secondo la Commissione europea; in Italia arriveremo a circa il 15-16 per cento entro fine anno, visto che Telecom copre 34 città e Fastweb 14.
C’è un altro aspetto negativo e lo si scopre analizzando i piani in fibra di Telecom Italia e Fastweb (i soli che per ora stanno cablando l’Italia). Si acuirà la differenza tra chi vive in una grande città e chi è in periferia, per quanto riguarda l’accesso a internet. Solo circa il 20 per cento delle persone, infatti, godrà di un vantaggio inusuale: potrà scegliere tra due distinte infrastrutture di rete in fibra, quella di Telecom Italia e quella di Fastweb. A quanto risulta, è successo infatti che i due operatori hanno cominciato le coperture dalle stesse famiglie, cioè quelle che ritenevano più remunerative. Il piano di copertura di Fastweb arriva al 2014 (20 città)
ed è quasi totalmente sovrapposto a quello di Telecom Italia. Ne deriva che le speranze italiane di copertura nazionale a banda ultra larga coincide con il piano dell’ex monopolista.
Una quota di persone (circa 30 per cento, nel 2016) potrà quindi scegliere offerte internet in fibra solo di operatori che usano la rete Telecom (proprio come avviene ora con l’Adsl e il telefono su doppino di rame). Per il momento, solo Vodafone la utilizza per proprie offerte al pubblico.
Ci sono poi gli sfortunati: quel 50 per cento di persone che ancora dal 2017 non saranno raggiunti da internet super veloce. Questa sorte ben presto avrà lo stesso peso economico (per famiglie e aziende) che ha ora l’essere esclusi dalla normale internet banda larga. Al momento non ci sono buone speranze di migliorare questa previsione. Telecom infatti, nel piano industriale triennale presentato il 7 novembre scrive (con un asterisco) che la stima del 50 per cento di copertura al 2016 include anche il sovvenzionamento pubblico (fondi europei gestiti dalle Regioni, tramite il ministero dello Sviluppo economico). Possiamo consolarci con il 4G mobile, che arriverà a coprire quasi tutti; ma ci vorranno anni ancora perché abbia una qualità simile alla fibra (veloce almeno il doppio dell’Adsl). Non a caso Vodafone, che è il principale concorrente di Telecom sul 4G, sta per presentare un piano di investimenti che riguardano non solo la rete mobile ma anche la fibra ottica (con cui progetta di costruire una propria rete indipendente). L’Italia ha bisogno di entrambe, infatti, e per una volta i due concorrenti, Telecom e Vodafone, la pensano uguale.

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