Fiat, ecco i piani per le nuove auto
Nel primo trimestre 2014 Fiat presenterà l’aggiornamento, quinquennale, del suo piano industriale che include il rilancio del marchio Alfa Romeo, i dettagli del ritorno in America, a partire dal 2014 con la 4C, per proseguire con altre vetture, tra cui la Giulia. Il marchio del Biscione si confronterà in Usa, anche con i giapponesi della Lexus di Toyota e della Infiniti di Nissan , entrati in quel mercato nel momento in cui le tre «big» Ford, Gm e Chrysler , erano nella tempesta. Lo stabilimento di Cassino, l’unico di cui non si conoscono ancora i programmi di sviluppo, ma il solo, in Europa, adatto a costruire i modelli Alfa Romeo, attende l’annuncio della ripartenza, a difesa della centralità del maggiore sito produttivo del suo territorio. «Non chiuderò mai impianti in Italia», lo ha detto, lo conferma, ripetutamente, Sergio Marchionne, in privato ed in pubblico, parlando con la stampa e con gli analisti, un credo che lo accompagna sin dall’inizio del suo mandato, nel giugno 2004. La Fiat, in quel momento, con il cappio al collo di un accordo, precedentemente siglato, con General Motors, configurabile come una vendita differita, affrontava il futuro senza novità di prodotto, ma Marchionne pose, come priorità assoluta, la difesa degli stabilimenti e del welfare dei dipendenti. Progetti ed iniziative per contrastare i riflessi economici negativi che le famiglie, affrontavano, provocati allora, solo dalla cassa di integrazione prolungata, oggi aggravati da una crisi generalizzata. «Anche se vendiamo più vetture in Brasile che in Italia e Chrysler è più grande di Fiat, le radici rimangono italiane», ripete spesso ai suoi. Il piano di Fiat-Chrysler prevede da un lato una società globale, ma la decisione di continuare a credere nelle fabbriche (Pomigliano, Melfi, Grugliasco, Atessa) nonostante la sovraccapacità produttiva del mercato europeo. La ristrutturazione di Mirafiori, che produrrà due nuovi modelli, entrambi Maserati, il suv Levante ed un altro veicolo di impronta sportiva, significa essenzialmente che «stiamo cercando di allontanarci dalla strategia seguita tradizionalmente perché infruttuosa, ci siamo spostati sul segmento premium, il solo settore in cui investirò». Ed è sempre Marchionne a ribadire che «i primi risultati di Maserati sono l’indicazione della validità della nostra intuizione e la piattaforma della Casa del Tridente è l’elemento necessario per costruire una vettura unica». Questo è l’obbiettivo primario, fare di Alfa Romeo e di Maserati concorrenti temibili dei produttori tedeschi, dalla qualità infallibile, con in più, un tocco italiano. I veicoli programmati per Melfi li vedremo, il suv compatto, marchiato Jeep a marzo, a Ginevra , la 500X avrà la vetrina del Motor Show di Parigi, a settembre, due vetture che nascono sullo stesso pianale, ma totalmente differenti una dall’altra, per carattere, stile e prestazioni .
Bianca Carretto
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