Cibo. Patto anti sprechi

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Un terzo del cibo che ogni anno l’uomo produce viene sprecato: le cifre parlano di 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti (fonte Fao) che equivalgono a un danno economico mondiale di 550 miliardi di euro. Un dato che fa riflettere se si considera che quasi 900 milioni di persone nel mondo sono denutrite. Non è solo la «semplice» confezione scaduta che dal frigo passa alla spazzatura, a contribuire allo sciupio. «Il problema è più complesso – illustra Riccardo Valentini, membro dell’advisory board del Barilla center for food and nutrition (Bcfn) – basti pensare che il 30% del cibo prodotto nei Paesi in via di sviluppo non arriva nemmeno agli agglomerati urbani degli stessi Paesi, a causa della mancanza di infrastrutture come le strade e di industrie di trasformazione capaci di conservare gli alimenti».
A sottrarre ulteriori risorse per l’alimentazione è l’uso dei terreni agricoli per la produzione di biocombustibili (il 7% del totale dei terreni nel mondo). «Si sta evidenziando poi un fenomeno – chiosa Valentini -, visibile soprattutto nel continente africano e sud americano, quello dell’accaparramento delle terre. Le nazioni ricche acquistano grandi appezzamenti di terra, li sfruttano e importano, a basso costo la produzione per il proprio mercato interno, impoverendo ulteriormente civiltà già povere». La penuria di viveri in alcune parti del mondo stride con l’abbondanza a disposizione in Occidente, che consuma calorie in eccesso. Aumentano i casi di obesità, anche infantile, e conseguentemente le problematiche cardiocircolatorie, di diabete che rischiano di ridurre l’aspettativa di vita proprio nei paesi più ricchi.
Lo spreco del cibo, l’uso delle derrate per «alimentare» le vetture e l’obesità sono tre macro paradossi dell’umanità del ventunesimo secolo al centro della discussione del 5° Forum internazionale sul cibo e la nutrizione che si svolge all’Università Bocconi di Milano oggi e domani. Quasi fossero «una scorciatoia della verità» – come scrisse nel Grillo parlante Roberto Gervaso – le contraddizioni del mondo dell’alimentazione squarciano il velo d’ipocrisia che nasconde la situazione globale. E traghettano la discussione avanti di 18 mesi quando Milano con l’Expo 2015 sarà la capitale mondiale del sostentamento. L’incontro tra premi Nobel, docenti universitari, scienziati ed esperti, organizzato dal Bcnf intende proprio riaccendere il dibattito sui temi dell’esposizione lanciando una sfida: cogliere l’occasione, irripetibile, per sottoscrivere un protocollo, sulle orme di quello sull’ambiente e sull’energia. «Gli scopi sono tanto importanti quanto improrogabili – illustra Valentini -. Vorremmo preparare un testo in questo forum e poi proporre al Governo italiano di farsene promotore nel mondo.
Gli obiettivi sono già definiti: entro il 2020 occorre ridurre del 50% gli sprechi alimentari; si deve fissare un tetto all’uso dei terreni agricoli destinati a biocarburanti (proposto il 5%); e si deve promuovere con forza uno stile di vita che riduca i problemi di salute legati all’alimentazione». «Il premier Letta ha già accennato a questo tema durante il suo intervento all’Onu lo scorso settembre – commenta Maurizio Martina, sottosegretario alle Politiche agricole, forestali e ambientali con delega a Expo 2015 -. Il 2014 sarà un anno fondamentale per proporre il protocollo ai partner europei – all’Italia spetterà il semestre di presidenza dell’Unione-. Poi toccherà all’Expo 2015. L’Italia ha i numeri, e la tradizione culinaria (la Dieta mediterranea è Patrimonio immateriale dell’Umanità, ndr) per farsi promotrice dell’iniziativa a patto che l’impegno sia condiviso da pubblico e privato».
E proprio l’incontro della Bocconi è l’esempio di questo «impegno condiviso», ma anche l’occasione per dare visibilità alle idee di giovani ricercatori universitari. Durante il Forum di Milano, si terrà la premiazione della seconda edizione del Young Earth Solutions (promosso da Bcfn) che ha raccolto 30 idee (10 finaliste e 20 che concorrono per il premio Best of the web) provenienti da 16 Paesi in tutto il mondo che spaziano dalla Entomofagia, con la proposta di alcuni ricercatori americani di utilizzare sorgo e grilli sudanesi per sfamare la Terra, a progetti come Value+ che si propone di migliorare la distribuzione alimentare negli slum urbani, i quartieri più degradati, presentato da tre ragazzi del Bangladesh. I vincitori, come è accaduto l’anno passato per Federica Marra (27 anni) che sta concludendo un Master alla Leiden University (Paesi Bassi), avranno la possibilità di entrare nel Think Thank del Bcfn per portare avanti i loro progetti.
Simone Fanti


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