Cgil avvia il percorso verso il congresso di maggio 2014
La grande novità riguarda però il fatto che questa stessa mozione sarà aperta agli emendamenti. Emendamenti senza limiti che non vengono vissuti come una contrapposizione politica ma come la giusta dialettica interna ad una organizzazione così complessa.
Dopo la riunione di lunedì della commissione Politica, ieri è stato il Direttivo a dare il via libera alla bozza di documento unitario e al percorso congressuale, fissando le date delle varie assise. Il congresso nazionale si terrà dal 6 all’8 maggio. Quasi certamente a Rimini, già sede delle tre precedenti assise, nel 2002, nel 2006 e nel 2010.
A Rimini arriveranno 509 delegati in rappresentanza di tutta la struttura territoriale. Il calendario congressuale prevede lo svolgimento delle assemblee di base dal 7 gennaio al 21 febbraio, dei congressi delle categorie territoriali, delle Camere del lavoro territoriali e metropolitane e delle categorie regionali entro il 15 marzo, dei congressi regionali dal 17 marzo al 29 marzo, dei congressi delle categorie nazionali dal 31 marzo al 17 aprile e, successivamente del congresso nazionale dello Spi, ultimo perché i pensionati sono chiamati a fare le cosiddette «compensazioni».
«FAREMO PARLARE I LAVORATORI»
«La novità del congresso è rappresentato dalla volontà di apertura e di confronto spiega il segretario confederale Vincenzo Scudiere . Terremo assemblee in tutti i luoghi di lavoro, daremo parola a tutti i lavoratori mettendoci in una posizione di ascolto di chi vive questa lunghissima crisi in prima persona». Nel direttivo del 2 dicembre si deciderà il nome della mozione di maggioranza e se Susanna Camusso sarà, come sembra, la prima firmataria. Il documento avrà una premessa politica generale ma, altra grande novità, conterrà la proposta di azioni sindacali concentrandosi su un livello di azione europeo, consono al livello globale delle cause della crisi economica più lunga del dopoguerra. Allo stesso tempo sempre nel Direttivo del 2 dicembre i vari membri nazionali e le varie federazioni presenteranno già i loro emendamenti che saranno discussi in tutte le assemblee a partire da quelle nei luoghi di lavoro. Qualunque lavoratore potrà poi presentare a sua volta emendamenti che verranno votati. I voti verranno sommati e arriveranno al congresso nazionale.
In realtà una seconda mozione ci sarà. A presentarla è la minoranza della Rete 28 aprile guidata da Giorgio Cremaschi. Superato il limite di cinque delegati del Direttivo che l’hanno sottoscritta, la mozione si chiama «Il sindacato è un’altra cosa».
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