Antisemitismo, il rapporto shock “Italia prima per gli insulti sul web”

by Sergio Segio | 9 Novembre 2013 8:31

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BERLINO — Triste primato per l’Italia, nel settantacinquesimo anniversario del Pogrom della Notte dei cristalli, la prima azione violenta in grande stile del Terzo Reich contro il popolo ebraico. Il nostro paese ha il triste primato delle ingiurie, insulti e messaggi d’intolleranza antisemiti su Internet. Lo denuncia un rapporto pubblicato ieri a Vienna dall’Agenzia dell’Ue per i diritti fondamentali (Fra). Documento inquietante anche per quel che rivela sugli umori antisemiti in tutto il Vecchio continente.
Il 66 per cento degli ebrei, dice infatti il dossier, avverte tuttora un clima di minaccia razzista contro di loro in Europa, soprattutto nel web. Ed è anche un clima che crea paura e intimidazione: il 76 per cento degli ebrei vittime negli ultimi cinque anni di molestie, insulti, discriminazione o reati di stampo antisemita, non hanno sporto denuncia. Per la prima volta, grazie al rapporto, è riprodotto come tema centrale il punto di vista delle comunità ebraiche e la sua paura dell’antisemitismo.
Antisemitismo di cui Internet, dicono gli interrogati dal sondaggio, è sempre più un veicolo centrale. Il 66 per cento degli ebrei intervistati considera l’antisemitismo come un problema tuttora grave e diffuso nel Vecchio continente, e ben il 76 per cento afferma che la situazione sia peggiorata negli ultimi cinque anni.
L’antisemitismo, scrive il rapporto, appare la quarta emergenza più urgente nei paesi coinvolti dall’indagine (Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lettonia, Svezia, Ungheria) dopo la disoccupazione, lo stato dell’economia e la corruzione. Un quarto degli intervistati dichiara di aver subito minacce o molestie antisemite, e sempre un quarto ammette di evitare per sicurezza di partecipare a ricorrenze ebraiche. Paradossalmente, proprio in Germania, nonostante l’antisemitismo latente del 20 per cento della popolazione, le comunità ebraiche crescono di più. Per la politica amichevole e proisraeliana del governo Merkel, per l’emigrazione ebraica dall’ex Urss e grazie al magnete rappresentato da Berlino tornata polo multietnico dell’ebraismo e di altre culture. Il 9 novembre 1938 i nazisti assassinarono almeno 1500 ebrei e distrussero oltre 1400 sinagoghe e decine di migliaia di librerie e negozi ebrei.

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