by Sergio Segio | 22 Novembre 2013 7:41
E quasi sicuramente, come da tradizione, il pasticcio della carica dei 500 emendamenti giudicati ammissibili tra gli oltre 3mila presentati, finirà nel solito maxiemendamento. Il nodo sulla casa, argomento che ieri ha tenuto banco, nella riunione pomeridiana della commissione è legato al mix di interventi per alleggerire il più possibile il peso della Tasi sull’abitazione principale agendo sia sull’aliquota minima del patrimonio sia sulle detrazioni. La compensazione quasi sicuramente arriverà da un aumento delle imposte sulle seconde case per le quali si sta profilando una vera e propria stangata.
Mentre il presidente del Consiglio Enrico Letta ieri ha annunciato l’arrivo di altri due emendamenti del governo, uno per i malati di Sla e l’altro per rifinanziare il comparto dell’autotrasporto, nel mondo imprenditoriale sale il disagio per le scarse misure pro crescita. «Manderò una lettera al premier — ha affermato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi dopo aver toccato con mano il “nervosismo e l’inquietudine della base” — per sottolineare le cose necessarie nella legge di Stabilità». Torna al calor bianco la polemica sulla Federconsorzi. Dopoché un emendamento firmato da Ugo Sposetti per stornare gli ammassi e i crediti dai consorzi agrari e dalle banche a favore di Federconsorzi era stato respinto nei giorni scorsi dal relatore Giorgio Santini (Pd), ieri ne sarebbe comparsa una nuova versione sponsorizzata dall’altro relatore alla manovra Antonio D’Ali (Pdl). Il presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane Giuliano Poletti ha gridato al «golpe contro la giustizia e l’equità sociale, perché quell’emendamento porterebbe alla ricostituzione della Federconsorzi regalandole 400 milioni di euro di ammassi sottratti ai suoi creditori». Anche il viceministro all’Economia Stefano Fassina ieri si è detto contrario.
Roberto Bagnoli
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