Amazon il postino busserà anche la domenica

by Sergio Segio | 12 Novembre 2013 9:49

Loading

NEW YORK. Il postino bussa anche la domenica. Pur di consegnare i pacchi di Amazon. Nel paese che ha inventato il consumismo 24 ore su 24, i supermercati aperti di notte e 365 giorni l’anno, festivi inclusi, c’era ancora una frontiera da abbattere. Il commercio online ci ha consentito di fare la spesa anche alle tre di notte, ma per le consegne a domicilio restava qualche rigidità di orario. Adesso la potenza di Amazon ha infranto l’ultimo tabù. Lo United States Postal Service, cioè la Posta federale, accetta di lavorare anche di domenica. In base a un contratto esclusivo con Amazon (per ora), i postini consegneranno la merce ordinata via Internet in ogni giorno dell’anno, compresa la domenica. Il nuovo servizio parte subito a New York e Los Angeles. Poi sarà esteso ad altre metropoli come Dallas, Houston, Phoenix, New Orleans. In fretta e furia: Natale è alle porte, quindi il business degli acquisti e delle consegne è in escalation rapida da qui alla fine dell’anno.
Il nuovo servizio postale di domenica è un segno dei tempi, nessun tabù resiste all’avanzata implacabile del commercio online. Un’anziana signora come la Posta federale, che compie 238 anni, sconvolge abitudini consolidate. «Ora — celebra trionfalmente la portavoce di Amazon, Kelly Cheeseman — ogni giorno dell’anno è una giornata Amazon».
Il rullo compressore della multinazionale fondata da Jeff Bezos fa paura a molti: nella sua prima vocazione, quando vendeva soprattutto libri, fece un’ecatombe tra i librai “in carne ed ossa”. Perciò fa scalpore l’alleanza insolita tra un big della New Economy e un servizio che più Old non si può. Ma per lo United States Postal Service (abbreviato Usps), questa ha il sapore di una sfida per la sopravvivenza. Nei suoi mestieri più tradizionali, la Posta ha subìto un declino che sembrava irreversibile. Le email fanno una concorrenza spietata alle lettere di carta: più veloci, e gratuite. Il fenomeno è in atto da tempo ma ha conosciuto un’accelerazione negli ultimi anni. Tra il 2008 e il 2012 il volume di lettere (First class, cioè posta prioritaria) è sceso del 21%. Questo calo del traffico — e quindi dei proventi dalla vendita di francobolli — ha pesato sulla perdita di 16 miliardi di dollari nell’ultimo bilancio.
Ma la Posta si è convinta che Internet non sarà la sua fine, anzi, potrebbe essere lo strumento della sua rinascita. Già negli ultimi anni, mentre crollavano le spedizioni di corrispondenza, aumentava il business della consegna di pacchi. Siamo nell’èra digitale, e ciascun consumatore soprattutto in America si è abituato a ordinare con un “clic”. Qualcuno però deve pur consegnarti la merce a domicilio, almeno finché le stampanti tridimensionali non sostituiranno anche quello. La Posta ha visto crescere il volume dei pacchi consegnati fino a 3,5 miliardi di “pezzi” all’anno, con entrate pari a 11,6 miliardi di dollari nell’esercizio 2012. Per non essere stritolata da Internet, l’anziana signora ha deciso di allearsi con la nuova potenza. Offrendo il servizio di consegna domenicale a domicilio, l’azienda pubblica ha bruciato sul traguardo le sue concorrenti più temibili: per il momento né FedEx né Ups né Dhl lavorano di domenica. Dopo essere stato cannibalizzato per anni dai concorrenti privati che offrono il servizio di corriere espresso, il postino pubblico li batte per flessibilità.
L’ennesimo omaggio alla sovranità del consumatore, ha dei costi. Se qualcuno s’illudeva che l’alleanza con Amazon fosse sinonimo di nuova occupazione, deve ricredersi. Il potente sindacato dei postini non è riuscito a strappare neppure qualche nuova assunzione. Il turno domenicale è offerto da volontari, una “quota di organico flessibile”, annuncia l’azienda che ha già trovato nei suoi ranghi tutti gli addetti necessari per svolgere il servizio aggiuntivo. Lavorare la domenica è solo un modo per evitare o rinviare nuove tornate di licenziamenti. La Posta è sotto tiro al Congresso, dove la destra repubblicana adora descriverla come un dinosauro burocratico, inefficiente e costosa. Per placare il Congresso lo Usps ha dovuto chiudere tanti uffici postali periferici, spesso eliminando in piccole cittadine di provincia l’ultima presenza “fisica” dello Stato. Nonostante questo, la destra continua a fare battaglia per dimagrire o privatizzare la posta, così come vorrebbe fare con le ferrovie federali Amtrak. Per non scomparire, la prossima concessione del postino americano sarà la consegna notturna? Un libro a casa prima che sorga l’alba?

Post Views: 178

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2013/11/2013-11-12-09-50-58/