Cancellieri, interviene Palazzo Chigi. «Chiarirà tutto in Parlamento»

by Sergio Segio | 3 Novembre 2013 8:03

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ROMA — «Siamo certi che le sue argomentazioni davanti alle Camere fugheranno ogni dubbio». Una nota di Palazzo Chigi interviene a difesa del ministro Annamaria Cancellieri, finita sotto accusa per una telefonata con la compagna di Salvatore Ligresti. Palazzo Chigi cita anche «le parole del procuratore Caselli» che«hanno già dato un fondamentale contributo di chiarezza». Ma se il Pdl sembra stare al fianco del ministro (con qualche eccezione), negli altri partiti sono in molti a chiedere un passo indietro. Non solo il Movimento 5 Stelle, ma anche nel Pd, dove tra le voci critiche si leva quella di Felice Casson che chiede «un passo indietro».
Dalla parte del ministro si schierano il collega alla Difesa Mario Mauro e Daniela Santanché. Maurizio Gasparri non è così convinto nella difesa: «Questi tecnici alimentano carriere proprie e familiari con un dinamismo, per usare un eufemismo, di fronte al quale i politici impallidiscono». Gasparri paragona la questione Cancellieri alle vicende giudiziarie di Berlusconi: «Perché lui, per vicende assai meno rilevanti, si deve beccare una condanna incredibile a sette anni, mentre altri sono campioni di solidarismo umanitario? Alcuni sono demonizzati, altri diventano martiri». Il riferimento è alla telefonata fatta dal Cavaliere in Questura, per aiutare Ruby. E a questo si riferisce anche Elvira Savino: «C’è una simmetria tra i due fatti». E un’asimmetria, spiega, nelle reazioni: «Emerge la diversità di trattamento di cui è stato vittima il leader del Pdl». «Anche per Ruby l’interessamento fu per un caso umano», insiste Mariastella Gelmini.
Parallelo respinto al mittente da Renato Balduzzi, di Scelta Civica: «Questa è mistificazione e partigianeria. Da una parte c’era una pressione su un pubblico funzionario per non fare il proprio dovere, dall’altra la sollecitazione a farlo con più attenzione». I centristi (da Benedetto Della Vedova a Lorenzo Dellai) si schierano a difesa del ministro, se non altro perché una sua eventuale caduta metterebbe a rischio il governo.
Il senatore a 5 Stelle Mario Giarrusso annuncia che domani sarà presentata la mozione di sfiducia con il ministro. Beppe Grillo fa notare sul blog il «silenzio» del capo dello Stato e del premier: «Hanno paura di essere travolti».
Nel Pd l’imbarazzo è evidente. La voce ufficiale è affidata al responsabile Giustizia Danilo Leva: «No a strumentalizzazioni ma anche a minimizzazioni. Le carceri sono piene di poveri Cristi, che non hanno il cellulare del ministro o di altri parlamentari. C’è bisogno di chiarezza e trasparenza». Molto meno cauto Casson: «È un incidente grave di percorso. E peraltro da ministro non ha fatto nulla: la situazione della giustizia è peggiorata da quando c’è lei. Confido in un passo indietro». Lo chiede anche Pippo Civati: «Le larghe intese non c’entrano, non voglio attaccare il governo, ma spero in un’assunzione di responsabilità da parte del ministro. O almeno nelle scuse. È un comportamento davvero imbarazzante».
Alessandro Trocino

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