Pd, 200 parlamentari si schierano con Renzi

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ROMA — Moduli sparsi sui divanetti nel “corridoio dei fumatori” a Montecitorio e nel salone di Palazzo Madama, per Matteo Renzi. Sms che danno appuntamento a oggi e indicano l’indirizzo mail del comitato organizzatore, per Gianni Cuperlo. Comincia con la conta delle firme la sfida delle primarie del Pd. Non si tratta delle firme necessarie per presentare le candidature a segretario (1.500-2000 in almeno cinque regioni oppure di 100 componenti della Direzione) entro le 20 di domani: quelle già le hanno sia Renzi che Cuperlo. Pronto pure Pippo Civati e Gianni Pittella, che posta su Twitter una foto dei moduli compilati. La conta a colpi di firme di parlamentari dà il peso politico dei candidati. Il sindaco “rottamatore” ha superato in poche ore quota 200, e oggi continua.
«È un atto politico-simbolico », chiarisce lo sfidante Cuperlo, che ha affidato la raccolta a Nico Stumpo. Ma Renzi è soddisfatto, e Luca Lotti elenca gli ex bersaniani e non allineati (Alessia Morani, Alessia Rotta, Vanna Iori), oltre agli ottanta di Areadem (tra cui Franceschini, Giacomelli, Rosato), al senatore ex dalemiano Nicola Latorre, ai veltroniani Vinicio Peluffo e Walter Verini, a Francesca Puglisi, Raffaele Ranucci, al lettiano Francesco Sanna. La lista è lunga e suona la carica ai renziani. Nella enews settimanale, il sindaco di Firenze dà appuntamento sabato a Bari, pronto anche un charter dalla Toscana (150 euro a testa) per chi volesse andare e venire in giornata. «Primarie? Pronti, via, si parte. Le primarie si terranno l’8 dicembre e potranno partecipare tutti ma proprio tutti, eh. Ci aspetta una sfida affascinante e noi racconteremo perché vogliamo “un’Italia che cambia verso”», incita Renzi. La mission renziana è di «risvegliare entusiasmo e partecipazione, ma basandosi sulla concretezza di chi proviene da un’esperienza amministrativa». Bari sarà la prima tappa, la prossima in Trentino. I renziani sono gasati, scherzano sui 101, numero pericoloso perché ricorda i “ traditori” di Prodi nella corsa al Colle: «Se fossimo 101, dovremmo cancellarne qualcuno…». In realtà sono molti di più. Gli anti renziani parlano del «fascino di salire sul carro del vincitore» e di «opportunismo ». Beppe Fioroni, leader dei Popolari, è ormai in avvicinamento a Cuperlo: «Il renzismo è il berlusconismo postumo…». Alessandra Moretti, nel comitato pro Bersani nelle primarie per la premiership del 2012, sta per schierarsi con Cuperlo.
Polemiche su tutto, sulla legge elettorale (Renzi farà una sua proposta e invita Roberto Giachetti a smettere lo sciopero della fame), sulla legge di stabilità, sulla collocazione del partito in Europa. Dario Nardella ha indicato i socialdemocratici come la famiglia di riferimento del Pd. Malumori in Areadem che appoggia Renzi. Frecciata al curaro di Matteo Orfini (pro Cuperlo): «Finiremo in minoranza, ma l’egemonia culturale e politica resta a noi, alla sinistra». Cuperlo ribadisce: «Ce la giochiamo, il congresso Pd è da fare e può riservare sorprese». Non vuole sentire parlare di sondaggi, che lo danno in forte svantaggio e invita a mettere al centro del congresso «una discussione di libertà », e i problemi delle persone, affinché si riacquisti speranza. A coordinare la campagna per le primarie di Cuperlo sarà Patrizio Mecacci, segretario democratico di Firenze, la città di Renzi. Mentre a capo della macchina organizzativa renziana ci sarà Stefano Bonaccini, il segretario del Pd dell’Emilia Romagna,
ex bersaniano. Consigli di Renzi: «Seguite su Twitter due donne sindaco impegnate in prima linea, Giusi Nicolini, che è sindaco di Lampedusa e Paola Natalicchio, sindaco di Molfetta ». Un invito, infine: «Prima delle primarie, ci sarà una fase riservata ai soli iscritti. Chi ha voglia di accompagnarci in questa sfida, può iscriversi al partito».


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