L’ironia di Bruti Liberati Centrodestra furioso: allude al Cavaliere

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La vigilia di questo pre-partita si è consumata ieri in una nuova impennata polemica dello scontro tra magistratura e politica, quando il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, ad una tavola rotonda moderata da Lucia Annunziata nell’ultima giornata del congresso dell’Associazione nazionale magistrati, a proposito del giurista francese Antoine Garapon sugli atteggiamenti anti istituzionali dell’ex presidente Sarkozy, si è concesso una battuta: «Una volta tanto possiamo fare gli sciovinisti con i francesi», poi argomentando più seriamente ma con buona dose di ironia: «Sarkozy quanto ad atteggiamenti anti istituzionali ne ha di strada da fare. Noi siamo andati molto ma molto avanti, possiamo dare qualche lezione». Si riferiva a Berlusconi? Bruti Liberati il nome del presidente della rediviva Forza Italia non l’ha fatto, ma i berlusconiani, che quel nome hanno letto tra le righe, sono subito insorti. Francesco Nitto Palma ha minacciato di porre «un caso politico: ne parlerò con Berlusconi e Alfano». Per il presidente della commissione Giustizia del Senato «è accaduta una cosa gravissima, il procuratore di Milano, titolare dell’ufficio presso il quale pende un procedimento a carico di Silvio Berlusconi, ha fatto un chiaro riferimento» proprio al leader del Pdl. Non va bene fare così, dice Nitto Palma, se davvero «si vuole rasserenare il clima», dichiarazioni come quelle di Bruti Liberati «non giovano», ed è stato solo per rispetto «al presidente di Anm, Rodolfo Sabelli, persona che stimo, che non ho lasciato la sala». Il senatore del Pdl chiede a Sabelli «se ha ritenuto quella frase opportuna» e se quella frase possa avere o meno un rilievo disciplinare. E Sabelli replica escludendo che «Bruti Liberati possa non essere imparziale» e sottolineando che sarebbe stato meglio evitare polemiche, «di polemiche ne abbiamo viste tante, la giustizia non ne ha bisogno». Ma Nitto Palma insiste e lo seguono il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani («Il procuratore di Milano poteva tranquillamente risparmiarsi un’allusione inutile quanto provocatoria»), Fabrizio Cicchitto (Bruti Liberati «è un’anomalia italiana» , in quanto «leader di quel soggetto politico giudiziario che si chiama Magistratura democratica» e nello stesso tempo procuratore) e Maurizio Gasparri («Non se ne può più della sfrontatezza con cui alcuni togati ostentano la loro acrimonia verso Berlusconi»). Difende il procuratore di Milano la responsabile Giustizia di Sel Paola Balducci: «Ingeneroso — dice — utilizzare una frase uscita in una tavola rotonda per strumentalizzare il pensiero di un autorevole magistrato. Bruti Liberati ha solo detto che in Italia, come in Francia, c’è la prassi di attaccare le istituzioni e in particolare la magistratura».

Mariolina Iossa


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