Alta velocità, sconto di 70 milioni sui pedaggi

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ROMA — Lo sconto, in tempi di magra, fa sempre piacere. Anche, e soprattutto, quando ad applicare una riduzione sul prezzo pattuito è lo Stato.
Con un decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta ufficiale, il ministero dei Trasporti (su “proposta” del gestore Rfi) ha tagliato di un secco 15% le tariffe di pedaggio per l’alta velocità ferroviaria, pagate da Trenitalia e Ntv. La motivazione, ufficiale, è che Rfi (gruppo Fs) avrebbe messo a segno nel biennio precedente un utile superiore alle attese. E visto che i suoi conti, secondo le norme, «devono presentare un tendenziale equilibrio tra i ricavi da riscossione dei canoni, le eccedenze provenienti da altre attività, i contributi pubblici» da una parte, e «i costi di gestione al netto degli ammortamenti» dall’altra, il ministro Maurizio Lupi ha scelto di intervenire.
Una decisione non casuale ma dettata, tra l’altro, dal timore di una imminente mossa della Ue: Bruxelles nei prossimi mesi potrebbe mettere mano alla giungla di tariffe pagate dalle aziende ferroviarie sulle reti Av europee e cercherà di smussare i picchi di costi a carico delle imprese soprattutto in Italia e Francia, i due Stati membri che spremono più di altri le aziende del settore. Tanto per fare un esempio, il canone pagato da Ntv per far transitare sulle rotaie di Rfi 50 convogli al giorno, ammonta a 10 milioni di euro al mese (120 all’anno). Circa due volte e mezzo in più la somma sborsata da Trenitalia per il proprio traffico sull’alta velocità. Da noi un treno per chilometro, prima dello “sconto”, costava 13,4 euro, 13,7 in Francia mentre Spagna e Germania si collocano attorno a livelli più modesti e prossimi ai 10 euro.
Insomma, le due compagnie ferroviarie concorrenti, grazie a questo cadeau di fine estate, risparmieranno rispettivamente circa 50 e 18 milioni di euro. Tutti felici e contenti dunque? Nemmeno per idea. Se per Ntv si tratta di una piccola pacca di incoraggiamento sulle spalle dopo tante battaglie a colpi di carta bollata contro Ferrovie e Rfi, il gruppo Fs si ritrova al centro di una partita di giro a perdere; in particolare per Rete ferroviaria, che vede sparire dal proprio bilancio i 18 milioni di Ntv e soprattutto i 50 milioni di sconto accordati a Trenitalia, che li terrà al caldo del proprio bilancio di fine anno. Il gestore quindi non potrà più reinvestire queste somme in interventi diretti sugli impianti e la manutenzione.
Il vettore privato guidato oggi da Antonello Perricone, comunque non disdegna questo intervento ministeriale. La concorrenza spietata dei Frecciarossa di Mauro Moretti ha infatti fiaccato le resistenze di Ntv su alcune tratte e acceso una spietata guerra sui prezzi. Lo scontro sui biglietti è giunto sul tavolo dell’Antitrust che dovrà valutare la sussistenza delle accuse di Ntv sul presunto dumping tariffario da parte di Fs. Per questo lo “sconto” del 15% sui pedaggi ferroviari dell’alta velocità, non può che far piacere all’azienda fondata da Luca di Montezemolo e Diego Della Valle. Il gruppo, infatti, replica di aver «preso atto con piacere», di questo calo delle tariffe. Bocche cucite, invece, a piazzale della Croce Rossa dove i tecnici stanno facendo i conti. Il nodo, per Fs, è quello di Rfi che potrebbe limare al ribasso alcuni interventi di manutenzione sulla propria rete.


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