Via al decreto sblocca-Ilva beni sequestrati utilizzabili ma arriva l’infrazione Ue

by Sergio Segio | 25 Settembre 2013 6:27

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ROMA — Il commissariamento dell’Ilva viene esteso alle società «controllate o collegate», ma la produzione potrà ripartire subito: i beni sotto sequestro preventivo infatti potranno essere amministrati «al fine di perseguire l’esercizio dell’attività d’impresa ». La bozza del decreto legge messo a punto dal ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato punta a sbloccare la situazione dell’Ilva. Il principio, anticipato da Zanonato qualche giorno fa, è che quando il magistrato opera un sequestro occorre che ci sia «un soggetto che faccia funzionare l’attività pagando i lavoratori, i fornitori e le bollette ». E infatti il Gruppo Riva, per via del blocco dei conti correnti, nelle ultime settimane aveva prima chiuso sette stabilimenti in tutta Italia, e poi aveva annunciato di non poter più pagare i fornitori. Va nella stessa direzione il provvedimento notificato ieri sera al custode e amministratore giudiziario dei beni sequestrati, Mario Tagarelli, dal gip di Taranto Patrizia Todisco. Con il decreto di sequestro, afferma il magistrato, «non è stata posta alcuna preclusione all’uso dei beni da parte del soggetto proprietario». Inoltre il sequestro «non riguarda i crediti» vantati dal Gruppo Riva nei confronti dei clienti.
Il dl, di cinque articoli, dovrebbe essere presentato al Consiglio dei ministri di venerdì. Tuttavia il premier Enrico Letta, che rientrerà domani dagli Stati Uniti, si è riservato l’ultima parola sul testo. L’art.1, che viene definito di interpretazione «autentica» (il governo cioè si limita a chiarire una disposizione già contenuta nel precedente dl del 4 giugno, che prevedeva il commissariamento dell’Ilva) estende il commissariamento alle società collegate
o controllate. Norma non gradita però al Pdl: «Continuiamo a ribadire con forza, come Forza Italia, che non accetteremo un altro commissariamento che espropri ulteriormente le imprese », aveva affermato due giorni fa il ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi. Il dl dispone
inoltre la possibilità per il commissario di nominare fino a tre sub commissari per le altre società, prevede «una contabilità speciale riguardante i beni oggetto di sequestro», e affida ai commissari il compito di «redigere e approvare i bilanci della spa Ilva e delle sue controllate».
Commissario e subcommissari «sono immessi nella titolarità e nel possesso delle azioni, delle quote sociali, dei cespiti aziendali e della liquidità», «e le amministrano al fine di perseguire l’esercizio delle attività d’impresa». Intanto sul caso Ilva oggi la Commissione Ue aprirà una procedura
d’infrazione contro l’Italia, accusata di aver violato gli obblighi per le emissioni inquinanti disposti dall’Aia (autorizzazione integrata ambientale), e di non aver imposto all’azienda il rispetto della direttiva sulla responsabilità civile per danno all’ambiente. Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha cercato fino all’ultimo di scongiurare l’apertura della procedura, che sembra però inevitabile, a meno che non emergano novità dall’incontro previsto oggi a New York con il commissario Ue Yanez Potocnik, a margine dei lavori dell’Onu.

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