by Sergio Segio | 5 Settembre 2013 14:20
Si parla infatti di un miliardo di euro di investimenti che arriveranno nello stabilimento di Mirafiori per produrre il suv della Maserati, sul mercato a inizio 2015, oltre agli sviluppi delle produzioni Alfa e ad un ulteriore modello[1] fissato in data da destinarsi. Il tutto all’interno del progetto Polo del lusso, che coinvolge Mirafiori e Officine Maserati di Grugliasco, presentato nei mesi scorsi dall’amministratore delegato della Fiat.
Si, perché già lo scorso fine gennaio, in occasione della riconversione dello stabilimento, i vertici dell’azienda facevano intendere che dopo “i 900 milioni spesi a Pomigliano, il miliardo messo qui a Grugliasco, l’altro miliardo appena partito a Melfi”[2], somme più o meno analoghe di lì a breve sarebbero state “annunciate per Mirafiori e per Cassino.”
Qualche settimana prima, a dicembre, il manager italo-canadese, alla guida del marchio da ormai un decennio, aveva ribadito: “Per noi il polo di lusso è Mirafiori-Grugliasco, abbinato[3], quindi io non vedo distinzioni, se c’è la possibilità di unire le due forze lavorative.”
E poco prima, nell’ottobre 2012, mentre Marchionne definiva “una scelta saggia” la cautela sugli investimenti, si annunciò: “a Mirafiori oltre all’Alfa Romeo Mito verrà affidata la produzione di una famiglia di vetture di alta gamma[4] destinata ai mercati europei ed internazionali”.
Eppure un mese prima l’ad aveva messo tutti in allarme: “L’investimento a Mirafiori? Fermo restando l’impegno che abbiamo manifestato anche sabato al governo, stiamo studiando la situazione. Sono scelte delicate.[5]“
E se ad agosto 2012 i dipendenti restavano col fiato sospeso per la decisione di sospendere gli investimenti[6] nello stabilimento torinese, soltanto pochi mesi prima, a marzo, riferendosi ad un incontro col premier Monti, Marchionne metteva un punto netto: “Continueremo il nostro investimento secondo il nostro piano. Non ci sono novità. Sono impegni che abbiamo già confermato, gli investimenti stanno andando avanti.[7]”
Come d’altronde aveva scritto, ad ottobre 2011, all’ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia; ricordandole, nell’ambito della polemica sull’uscita dalla confederazione, la decisione di produrre a Mirafiori un suv a a marchio Jeep: “Un passo importante nei nostri piani di rinnovo del sistema produttivo in Italia[8] collegato all’andamento dei mercati e all’ampliamento della rete distributiva resa possibile dall’integrazione con il Gruppo Chrysler.”
Fino a dove può tornare indietro la storia? Novembre 2010, cappello di un articolo de Il Sole 24 ore: “Un miliardo di investimenti per produrre a Mirafiori berline e suv con i marchi Alfa Romeo e Jeep, previo trasferimento della fabbrica a una joint venture fra Fiat e Chrysler. Questa la proposta che Sergio Marchionne ha fatto ai sindacati nella riunione tenutasi oggi a Torino.[9]“
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2013/09/tutte-le-volte-che-marchionne-ha-promesso-di-investire-su-mirafiori/
Copyright ©2024 Diritti Globali unless otherwise noted.