Quasi nove persone al giorno si tolgono la vita
ROMA – In Italia nel 2010 (dati relativi all’ultima rilevazione Istat “Suicidi e tentativi di suicidio”) si sono tolte la vita quasi 9 persone al giorno (circa 11 nel 1995). In quello stesso anno sono stati denunciati alla Polizia di Stato e all’Arma dei carabinieri 3.048 suicidi con un indice di rischio pari a 5,1 suicidi ogni 100 mila abitanti. Oltre 3 mila i tentativi di suicidio.
Rispetto al 2009 l’ufficio di statistica parla di un incremento di suicidi del 2,1 per cento e del 7,8 per cento in rapporto a quelli avvenuti nel 2008. Cresce il numero dei suicidi tra gli stranieri (crescita legata anche all’aumento dei residenti presenti) erano 201 nel 2006 sono passati a 264 nel 2010 (31,3 per cento in più). L’indice di rischio suicidario tra gli stranieri risulta superiore a quello degli italiani: 6 suicidi ogni 100 mila residenti stranieri nel 2010. Nella media europea l’Italia registra uno dei livelli più bassi di mortalità per suicidio (il tasso suicidario in Ue 27, nel 2009 si attesta a 10,3 suicidi ogni 100 mila abitanti).
Altra fonte relativa al numero totale dei suicidi in Italia è la “Relazione sullo stato sanitario del paese (Rssp) 2009-2010 che segnala negli anni un numero maggiore di suicidi rispetto all’Istat: 3.906 nel 2008 (erano per l’Istat 2.828) e 3.757 nel 2007 (2.867 per l’Istat). Lo studio del ministero della Salute indica un tasso grezzo di mortalità medio annuo relativo alla popolazione residente maggiore di 14 anni, pari a 7,3 suicidi per 100 mila residenti. In base a questi dati le persone che si suicidano ogni anno in Italia oscillano tra le 3.800 e le 4 mila.
Chi si suicida? In termini assoluti nel 2010 si sono tolti la vita secondo l’Istat oltre duemila adulti dai 45 anni in su, 803 giovani (24-44 anni), 114 ragazzi di 18-24 anni e 24 minori. Emerge nell’anno una crescita di suicidi appartenenti soprattutto alla fascia di età 45-64 anni (il 5,8 per cento in più nel 2010 in riferimento al 2009 e 16,8% per cento al 2008) fascia vulnerabile rispetto alla crisi economico-finanziaria in atto dal 2008 in Italia, crisi occupazionale che, soprattutto nel 2010, ha colpito maggiormente la popolazione in questa fascia di età. Nelle regioni del nord avviene il 53,4 per cento del totale dei suicidi, il 20,5 per cento in quelle del centro e il 26 per cento in quelle del sud. Per ogni donna suicida quasi 4 eventi tra gli uomini. Nel 78,7 per cento dei casi il suicida è stato un uomo. Considerando il rischio suicidario il tasso è di 8,2 suicidi ogni 100 mila uomini a fronte di 2,1 suicidi tra le donne. La maggior parte degli uomini scelgono come metodo per il suicidio l’impiccagione, per le donne prevale la precipitazione. Risultano coniugate il 41 per cento delle persone che si sono tolte la vita, celibi il 33,4 per cento, vedovi/e il 13 per cento. In aumento rispetto al 2008 e al 2009 i suicidi delle casalinghe e dei pensionati. (slup)
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