Mutui, 100 mila famiglie non pagano fondi pubblici a secco, banche in allarme

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ROMA — Più di ventimila famiglie in affanno per il pagamento delle rate del mutuo rischiano di rimanere senza paracadute. Si è ormai conclusa da tempo l’iniziativa di Abi e Associazioni dei consumatori che aveva dato un po’ di respiro a 100mila famiglie, a cui era stato sospeso per un anno il pagamento del mutuo. E ora le banche cercano di correre ai ripari di loro iniziativa per evitare che le morosità pesino sui bilanci.
Secondo Bankitalia, circa il 25% di questi mutuatari non sarebbe riuscito a riprendere con regolarità il pagamento delle rate in scadenza. In questi casi, chi possedeva i requisiti poteva richiedere al Fondo di Solidarietà un “allungamento” della sospensione per altri 6 mesi. La moratoria Abi è stata “sostituita” dal Fondo di Solidarietà per l’acquisto della prima casa che, in circa un mese e mezzo, ha permesso a 2.200 famiglie di sospendere per 18 mesi il pagamento delle rate dei mutui. Purtroppo, i 10 milioni di euro rimasti potrebbero esaurirsi entro la fine dell’anno. Con il recentissimo decreto legge, le risorse sono state incrementate di 20 milioni di euro rispettivamente per il 2014 e il 2015. E’ evidente, quindi, la necessità di un ulteriore e robusta iniezione di risorse finanziarie alle dotazioni del Fondo di Solidarietà.
La moratoria Abi si applicava ai mutui, garantiti da ipoteca sugli immobili residenziali a prescindere dalla tipologia di tasso di interesse contrattuale, erogati a chi possiede un reddito imponibile non superiore a 40.000 euro annui, per un importo non superiore a 150.000 euro. Poteva fruire
della moratoria chi aveva perso il posto di lavoro, per insorgenza di condizioni di non autosufficienza, sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni.
Al Fondo di Solidarietà può presentare domanda chi possiede un immobile adibito ad abitazione principale, titolare di un mutuo non superiore a 250.000 euro ed in possesso di indicatore ISEE non superiore a 30.000 euro. Situazioni “coperte” dal Fondo: perdita del posto di lavoro e insorgenza di condizioni di non autosufficienza o di handicap grave. Durante la moratoria, il Fondo rimborsa alle banche gli interessi corrispondenti al parametro di riferimento del tasso applicato. La domanda deve essere presentata alla banca che provvederà ad inoltrarla a Consap.
Gli istituti di credito sono corsi ai ripari, dedicando al problema “morosità” iniziative specifiche. Intesa Sanpaolo permette di abbinare
al Piano Base l’opzione “sospensione rate” che consente, dopo aver pagato 24 rate mensili, di sospendere il pagamento delle rate. L’abbinamento dell’opzione comporta un costo una tantum di 150 euro. Unicredit ha lanciato Mutuo Italia Valore che, nelle formule Più e Top, prevede un interessante tris: “taglia rata” che permette di rimandare, tutto o in parte, il pagamento della quota capitale della rata per un massimo di 12 mesi: “Sposta rata” per posticipare la rata fino a 3 volte, anche non consecutive, nel corso della vita del mutuo; “Riduci rata” per diminuire in via definitiva la rata del mutuo tramite l’allungamento del piano di ammortamento fino ad un massimo di 4 anni. Questo tris è cumulabile fino al prolungamento massimo del piano di ammortamento di 5 anni.


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