L’Austria verso le elezioni con l’incubo dell’ultradestra

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VIENNA — Nuovo voto-chiave per il futuro dell’Europa, in un paese piccolo ma importante, domani, una settimana dopo le elezioni tedesche. L’Austria va alle urne per rinnovare il Nationalrat (Parlamento federale), e la grande sfida viene dalla destra radicale: la Fpoe di Heinz-Christian Strache è certa di un aumento dei consensi e punta a sorpassare la Oevp, cioè la Dc austriaca, strappandole il ruolo di secondo partito. Per la Grande coalizione guidata a Vienna dai socialdemocratici del cancelliere Werner Faymann con la Oevp è la prova del fuoco. L’ultradestra in ascesa, il possibile rafforzamento dei Verdi e l’incognita di nuovi partiti quasi in stile ‘grillino’, potrebbero negarle i voti per governare, e imporle la ricerca di un alleato.
L’Europa già ebbe a che fare una volta, nel 2001, col caso speciale austriaco: quando i democristiani allora guidati da Wolfgang Schuessel formarono una coalizione con la Fpoe radicale, xenofoba di Joerg Haider. Allora l’Unione europea, accodandosi a Berlino e di Parigi, varò sanzioni che poi si rivelarono inutili o controproducenti. Adesso, nel bel mezzo della crisi dell’euro, affronta appunto una dura prova del nove nella Repubblica alpina.
I sondaggi in teoria promettono bene per i socialdemocratici di Faymann: attorno al 28 per cento, la Spoe resterebbe primo partito, sebbene Faymann appaia incolore. «Quando viene a trovarmi a Berlino arriva senza idee, e di solito riparte convinto della mia opinione», si dice lo abbia descritto Angela Merkel. Ma sono i suoi alleati democristiani a temere. Nelle indagini d’opinione il partito del vice-cancelliere Michael Spindelegger oscilla tra il 22 il 26 per cento. Mentre la Fpoe del giovane, dinamico, aggressivo e telegenico Strache è data sicuramente sopra il 20, in corsia di sorpasso. Poco la preoccupa il partito-azienda anti-euro dell’85enne imprenditore austro- canadese Frank Stronach, che chiede la pena di morte per i killer di professione.
Rischi paradossali, in un’economia ricca e in crescita, con la minima disoccupazione dell’eurozona. Una campagna elettorale grigia, e duri scontri in tv tra socialdemocratici e democristiani, hanno indebolito l’immagine dei partiti storici. «Stai da troppo tempo al potere, lascia», ha detto Spindelegger al cancelliere. Mentre Strache, con i suoi duri slogan anti-israeliani e insieme contro la «criminalità straniera» e contro i «parassiti – stranieri, s’intende – che abusano del Welfare» finora ha sempre guadagnato. Ambienti vicini al suo gruppo hanno diffuso online vignette orride, con forni sul cui camino siede un turco ostruendo il fumo e impiegati austriaci che lo esortano a scendere «per far posto al prossimo, magari sei tu», o speculatori finanziari disegnati con chiari tratti ebraici. A Vienna, dove manca una Angela Merkel, domenica sera vedremo in che misura la destra radicale si avvicinerà al potere.


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