Grecia: L’inarrestabile crollo dei salari

by Sergio Segio | 19 Settembre 2013 14:00

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“Molti giovani che ci mandano il loro curriculum per un posto di lavoro sono molto qualificati. Provo vergogna a leggerli, soprattutto quando si sa che tra queste centinaia di candidati dovremo sceglierne uno solo”. Le confessioni del responsabile del personale di una grande impresa, che ha voluto mantenere l’anonimato, sono sintomatiche.

Non è l’unico a trovarsi in questa situazione. Un giovane laureato del Politecnico di Atene, titolare di un dottorato di ricerca e che ha insegnato per qualche mese in una scuola tecnica, fa la stessa constatazione: “Il mio stipendio era talmente basso che spesso per risparmiare mangiavo in mensa insieme agli studenti”.

Queste due testimonianze proiettano un’immagine molto cruda della realtà dell’attuale mercato del lavoro. Da un lato ci sono dei curriculum molto qualificati, dall’altro una disoccupazione cronica e stipendi molto bassi [il tasso di disoccupazione era del 27,9 per cento nel giugno 2013 rispetto al 24,6 per cento di un anno prima. Particolarmente colpiti sono i giovani e le donne]. Ormai si pensa con nostalgia alla “generazione 700 euro” [nome dato ai giovani laureati all’inizio della crisi nel 2007], visto che gli stipendi attuali sono in genere inferiori (e di molto) ai 700 euro netti.

In realtà oggi possiamo parlare di diverse “generazioni 700 euro”. Non si tratta solo di giovani laureati, ma anche di chi ha 40 0 50 anni e ha perso il proprio lavoro. Queste persone, quando riescono a trovarne un altro, non possono sperare di chiedere più di 700 euro.

In molti casi di primo impiego per un posto non qualificato lo stipendio scende a 300-400 euro

Quattrocento euro in nero. Per ogni annuncio di lavoro c’è un diluvio di curriculum. “Quando viene pubblicato un annuncio si ricevono fino a 600 curriculum in una settimana. Un terzo è inviato da giovani molto qualificati, laureati che conoscono almeno due lingue straniere. Ma a concorrere per lo stesso posto ci sono anche persone più anziane, teoricamente meno qualificate ma che hanno una grande esperienza e competenza. È difficile scegliere”, spiega il responsabile del personale di una società. Ma per ogni neoassunto lo stipendio lordo è di 600 euro. Una somma insufficiente per soddisfare le esigenze di base e del tutto inadeguata al livello di studi. In molti casi di primo impiego per un posto non qualificato lo stipendio scende a 300-400 euro.

Quattrocento euro in nero è quello che guadagnava l’inverno scorso Kostantinos Sp., 27 anni, per otto ore di lavoro in uno studio legale. Laureato in diritto e con un master in Germania, ha avuto grande difficoltà a trovare questo lavoro. “Il contributo sociale è di 150 euro al mese e spendevo 45 euro di abbonamento per i trasporti pubblici. Che cosa mi rimane per vivere? Conosco giovani avvocati che lavorano senza contare le ore, e rimangono in ufficio fino a mezzanotte per guadagnare 600 o 800 euro al mese. Guadagnano meno di un operaio non specializzato. Purtroppo lo statuto di dipendente non è stato riconosciuto per i giovani avvocati”.

Solo complimenti

“Quando mando dei curriculum ricevo spesso delle risposte molto positive: ‘Un curriculum incredibile, un dottorato, delle pubblicazioni, complimenti’. Ma nessuna proposta di lavoro”, dice P. K., 30 anni, laureato in ingegneria elettronica al Politecnico. Ha lavorato l’anno scorso come insegnante alla Scuola di alti studi tecnici e poi al secondo semestre ha avuto un part time alla Scuola tecnica di Chalkida [a nord di Atene]. Il suo stipendio? Rispettivamente 700 e 300 euro. “È impossibile vivere, soprattutto per noi tecnici che abbiamo un’assicurazione più cara. La maggior parte dei miei colleghi è già andata all’estero”.

Georgia, 36 anni, è laureata all’Università agricola, ha un master del Politecnico e conosce perfettamente tre lingue straniere. La sua dichiarazione dei redditi indica un introito di 5mila euro l’anno. “Ed è vero”, afferma la donna, “perché per essere pagata devo fatturare, ho le prove. Ma come posso vivere con un reddito del genere?”

I posti di lavoro sono scomparsi, gli stipendi continuano a diminuire

I posti di lavoro sono scomparsi, gli stipendi continuano a diminuire. Il risultato è che “qualche anno fa guadagnavo fra 1.200 e 1.400 euro al mese, mentre negli ultimi anni il mio stipendio è sceso a 800 euro. Visti i miei studi e tenuto conto della tecnologia che utilizzo dovrei essere pagata molto di più, ma dove trovare questi soldi?”

Purtroppo la realtà dello stipendio minimo non riguarda solo i giovani ma anche un numero maggiore di persone più anziane. P. S., che ha lavorato per diversi anni nel campo della stampa, guadagnava circa 1.500 euro al mese. Dopo essere stato licenziato è rimasto un anno e mezzo disoccupato. Oggi ha trovato un lavoro a 650 euro lordi.

Traduzione di Andrea De Ritis

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