Bob Lady, l’ex agente della Cia che potrebbe dare una mano al Cavaliere

Loading

L’eventuale accoglimento della richiesta potrebbe rappresentare un segnale di apertura anche nei confronti del leader del centro-destra. Nel comunicato del 13 agosto, infatti, Napolitano ha indicato le condizioni necessarie affinché un atto di clemenza possa essere adottato nei confronti di Berlusconi. Tra queste, da un lato, la giurisprudenza, dall’altro, la prassi seguita in passato. Ora, mentre la giurisprudenza costituzionale renderebbe assai ardua la concessione della grazia, la prassi fin qui seguita appare più controversa.
Secondo la Consulta il potere presidenziale può essere esercitato solo «per eccezionali ragioni umanitarie», non potendo fondarsi su motivazioni esclusivamente politiche. Nel caso del leader del centro-destra è palese invece che sia proprio la ragione politica a porsi a fondamento della richiesta.
Se ci si dovesse attenere alla giurisprudenza più recente non si vede come il presidente della Repubblica possa concedere la grazia a Berlusconi. Le tesi dei favorevoli alla pacificazione politica tramite l’atto di clemenza presidenziale al leader di uno dei partiti che sostengono l’attuale Governo cercano allora di fare affidamento su alcuni precedenti, in verità assai controversi e – almeno sino ad ora – isolati. “Precedenti” specifici, non interpretabili come “prassi” consolidata.
Valgano i numeri. Napolitano ha concesso 23 grazie, solo in due casi i profili “umanitari” sono risultati essere recessivi rispetto a quelli politico-diplomatici. Nel primo caso s’è trattato di porre fine a una vecchia questione relativa a 5 terroristi altoatesini, ai quali, dopo 40 anni, sono state cancellate solo le pene accessorie. Furono vivaci le polemiche in quel caso. Soprattutto da parte del Pdl: fu l’onorevole Michaela Biancofiore a esprimere «la più profonda indignazione per la decisione di concedere la grazia ai terroristi». Un secondo caso di grazia politico-diplomatica è stata quella concessa al colonnello Joseph Romano, coinvolto anch’egli nel sequestro di Abu Omar, adottata sia su sollecitazione dell’amministrazione statunitense sia per favorire la soluzione dei nostri marò detenuti in India. Anche questo secondo intervento fu ritenuto del tutto eccezionale e fuori dai criteri “umanitari” dettati dalla Corte costituzionale.
Ora, il caso dell’ex agente dalla Cia pone per la terza volta il problema di una richiesta di grazia finalizzata a dare soluzione a political questions. Se anche in questo caso il Presidente dovesse alla fine attivarsi, allontanandosi dalle indicazioni della Corte costituzionale, qualcuno potrebbe cominciare a far valere i troppi precedenti controversi alla stregua di una (più o meno) consolidata prassi.
C’è da aggiungere che, in ogni caso, una differenza fondamentale rimarrebbe. In tutti e tre gli episodi richiamati, infatti, la ragione politica che ha motivato gli atti di clemenza (o la loro richiesta) era unita a una ragione diplomatica e di rapporti con gli altri Stati: l’Austria per la vicenda dei terroristi altoatesini, gli Stati Uniti per le questioni collegate a Abu Omar. Nel caso di Berlusconi, francamente, non si vedono ragioni di carattere internazionale da far valere. Ciò dovrebbe, in ogni caso, far continuare a rendere difficilmente praticabile la soluzione “politica” della grazia per il leader del Pdl. Ma accrescendo la confusione si può sempre sperare di rendere meno limpido il cielo.


Related Articles

Pisapia presenta la nuova giunta, Granelli assessore alla sicurezza

Loading

 

“Gli sgomberi sono l’ultimo strumento per far rispettare le regole “e la sicurezza”. Sono rivolte al problema dei campi rom le prime dichiarazioni del neoassessore al comune di Milano. A lui anche le deleghe a volontariato e coesione sociale, polizia locale

Salvini torna a Bologna tensione con la Questura dopo gli incidenti

Loading

Il leader leghista non comunicò alla Digos i suoi spostamenti L’accusa del Siulp: “Chi ha la scorta deve rispettare le regole”

La donna, l’ex premier e un gruppo di outsider i tre dossier di Renzi per la corsa al Colle

Loading

Il premier vorrebbe rinviare l’addio di Napolitano ma le grandi manovre per la successione sono partite

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment