by Sergio Segio | 25 Settembre 2013 6:09
L’assetto di comando di Telecom Italia da ieri è cambiato. Non è ancora il passaggio definitivo sotto le insegne di Telefonica, previsto per il 2014, ma il gruppo spagnolo ha fatto intanto il primo passo versando 324 milioni e salendo al 66% in Telco, la cassaforte che custodisce il 22% del gruppo telefonico.
É il primo passaggio dello schema messo a punto nella notte tra lunedì e martedì da Telefonica, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Generali, i quattro soci di Telco, per accompagnare il passaggio di consegne agli spagnoli. L’operazione è molto articolata e, tra aumenti di capitale, riacquisto di obbligazioni e pagamenti ai soci, il gruppo di Madrid spenderà complessivamente poco meno di 2 miliardi di euro, in parte pagando con azioni proprie. I primi 324 milioni sono stati versati ieri per l’aumento di capitale di Telco, insieme ad altri 438 milioni, in azioni Telefonica, con cui gli spagnoli hanno comprato da Mediobanca, Intesa e Generali una quota del prestito obbligazionario della cassaforte. Altri 117 milioni serviranno per salire al 70% una volta ottenute le autorizzazioni delle Autorità. Il passaggio definitivo nel 2014: Madrid potrà esercitare l’opzione per liquidare i soci italiani e prendersi tutta Telco. Secondo gli analisti il costo dovrebbe aggirarsi attorno al miliardo di euro. Nella girandola di passaggi di quote e acquisti è previsto anche un impegno diretto di Mediobanca e Intesa per 700 milioni di euro, per rifinanziare il debito di Telco. Gli azionisti italiani hanno già fatto il conto del disimpegno: la prima parte dell’operazione porterà a Mediobanca una plusvalenza di 60 milioni di euro, Intesa ne perderà 40 e Generali 65 avendo entrambi i titoli Telecom iscritti in bilancio a un valore quasi doppio di quello di Piazzetta Cuccia. Resta tuttavia la soddisfazione per la fine dell’avventura in Telecom. «Siamo soddisfatti di aver concluso questo accordo che è in linea con i nostri obiettivi di rafforzamento patrimoniale» ha commentato il numero uno del Leone di Trieste, Mario Greco.
Con poco meno di 2 miliardi, Telefonica si porterà quindi a casa il controllo di Telecom Italia. Madrid ha assicurato che non cambierà nulla. L’operazione «dà stabilità all’azionariato di Telecom, mantenendo il gruppo indipendente» ha spiegato una nota diffusa da Madrid, in cui i futuri padroni della compagnia ribadiscono il «sostegno allo sviluppo di Telecom sul mercato domestico. Per il momento, tuttavia, sul ponte di comando non ci saranno novità: spagnoli e soci italiani continueranno a spartirsi il governo della società, almeno fino quando Telefonica non salirà al 70% conquistando il diritto di indicare la maggioranza dei consiglieri di Telecom.
«Telecom non diventa spagnola, è solo Telco che ha avuto un riassetto azionario» ha commentato il presidente di Telecom, Franco Bernabè, che oggi sarà in commissione Lavori Pubblici del Senato per un’audizione in cui potrebbe essere chiarito l’impatto dell’operazione sulla strategia del gruppo. A cominciare dalla rete, destinata anch’essa a passare agli spagnoli, che di scorporo non ne vogliono sentir parlare. Per paura di creare un rischioso precedente in Europa, ma anche per motivi di conto economico. Il tema degli investimenti per lo sviluppo di Internet ultraveloce, tuttavia, è molto delicato e l’interesse va ben oltre il riassetto di Telco. L’indebitamento di Telefonica, che aggira sui 45 miliardi, potrebbe comprimere la capacità di spesa. Gli aspetti industriali del riassetto però non sono stati ancora rivelati. In realtà la parola spetta a Bernabè e all’amministratore delegato Marco Patuano, i quali il prossimo 3 ottobre dovrebbero illustrare i loro piani al consiglio Telecom.
Certamente il riassetto di Telco cambierà la fisionomia del gruppo in Brasile e Argentina, dove Telecom e Telefonica sono concorrenti. In Brasile sarebbe già in corso un confronto con l’Anatel, l’Authority locale per le telecomunicazioni, per spacchettare Tim Brasil e distribuire gli asset tra Telefonica, Claro e Oi-Telecom, in modo da riequilibrare il mercato. La controllata brasiliana ieri ha fatto una fiammata in Borsa arrivando a guadagnare oltre il 10%. Anche a Piazza Affari la reazione è stata positiva e Telecom ha chiuso in rialzo dell’1,69%.
Federico De Rosa
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