Nuove assunzioni e libri meno cari Via da subito il bonus di maturità

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ROMA — «Si torna a investire nella scuola perché anche così si esce dalla crisi», dice il ministro Maria Chiara Carrozza che poi annuncia uno dei provvedimenti più attesi e discussi: «Il bonus maturità è stato cancellato già da quest’anno, abbiamo verificato che produceva squilibri e disparità». Ma per tutto il mondo della scuola la buona novella è un’altra: dopo anni di tagli arrivano 400 milioni di euro e «l’istruzione riparte».
Il Consiglio dei ministri vara il pacchetto scuola e università con una serie di misure che per il governo sono il segnale di un cambiamento di rotta perché, dice il premier Enrico Letta, «le attese sono moltissime da parte del mondo dell’istruzione e abbiamo voluto dare le prime risposte. Le risorse sono limitate, abbiamo dovuto fare i salti mortali», ma almeno adesso, conclude il presidente del Consiglio, «torna ad essere applicato il principio costituzionale del diritto allo studio, se non c’è diritto allo studio le persone non sono in grado di superare le diseguaglianze dei punti di partenza».
Ecco allora che arrivano i soldi: una bella fetta (13 milioni per questi ultimi tre mesi dell’anno, 107 a regime) servirà per l’immissione in ruolo di 26 mila insegnanti di sostegno, ma per il prossimo triennio è prevista l’assunzione di 69 mila docenti e 16 mila Ata. Un’altra grossa fetta, 100 milioni, è destinata alle borse di studio degli studenti universitari per il Fondo che diventa consolidato, e 15 milioni vanno agli studenti medi e superiori meritevoli ma privi di mezzi per trasporti e mense scolastiche; 15 milioni sono per aumentare la rete wireless nelle scuole secondarie, 6 milioni per gli studenti iscritti alle accademie di danza, belle arti, arte drammatica e conservatori.
Tetto massimo ai libri di testo e 8 milioni per finanziare l’acquisto da parte delle scuole di libri di testo e di ebook da dare in prestito agli alunni in condizioni economiche disagiate. Oltre 6 milioni saranno destinati a potenziare già dal quarto anno del liceo l’orientamento alla scelta della facoltà universitaria mentre con più di 3 milioni sarà reintrodotta la geografia al biennio negli istituti tecnici e professionali e altri 3 milioni, con il contributo del ministero dei Beni culturali, andranno ai licei musicali paritari. Ai professori 10 milioni per la formazione.
Sarà vietato fumare negli istituti, non più soltanto nelle aule ma anche nei cortili. Esteso il divieto alle sigarette elettroniche. La durata del permesso di soggiorno degli studenti stranieri sarà allineato a quella del corso di studi. Sulle paritarie e l’articolo 12 (requisiti minimi delle classi), in Consiglio dei ministri ci sono state polemiche per cui si è deciso di «stralciare» le norme e di non inserirle nel decreto mentre, a differenza di quanto si era creduto in un primo momento, le scuole paritarie gestite dalle onlus non saranno esentate dal pagamento dell’Imu.
«Grazie al ministro Carrozza e al Pd finalmente si torna a investire nella formazione», dice il segretario del Partito democratico, Guglielmo Epifani. Approva la Uil. Piace alla Cgil il pacchetto scuola anche se, dice il portavoce nazionale del settore Mimmo Pantaleo, «il decreto è un primo passo per invertire le politiche degli ultimi anni che hanno devastato il sistema d’istruzione e ricerca del nostro Paese», e bisognerà fare di più. Tutto il Pd e il Pdl, con Stefania Prestigiacomo, rivendica il contributo della coalizione all’approvazione del decreto. Critica la Lega: «Così aumenteranno la spesa pubblica e le tasse», dice il deputato Gianluca Pini.


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