by Sergio Segio | 17 Agosto 2013 16:02
L’economia dell’Eurozona – cioè l’economia dei diciassette paesi che hanno l’euro, dopo un periodo di 18 mesi consecutivi non è più in recessione – Il Prodotto Interno Lordo nel secondo trimestre del 2013, tra aprile e giugno, è cresciuto dello 0,3 per cento rispetto al primo trimestre. La ripresa economica è dovuta soprattutto alla crescita del PIL della Germania (0,7 per cento) e della Francia (0,5 per cento).
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In generale però il PIL dell’Eurozona è inferiore dello 0,7 per cento rispetto a quello dell’anno scorso e un grafico[2] dell’Economist mostra come negli ultimi cinque anni sia stato perso parecchio, rispetto al picco precedente all’inizio della crisi economica, nel 2007-2008. Oggi, il PIL del’Eurozona è inferiore del 3 per cento rispetto a quello di cinque anni fa, mentre negli Stati Uniti è superiore del 4 per cento. Per quanto riguarda i singoli paesi, soltanto il PIL della Germania è aumentato rispetto a cinque anni fa, del 2 per cento circa.
In alcuni dei paesi europei in recessione la situazione sta leggermente migliorando, come in Portogallo[3], dove il PIL nel secondo trimestre è cresciuto dell’1,1 per cento, dopo due anni e mezzo di recessione. La situazione rimane ancora molto grave, invece, a Cipro (meno 5,2 per cento) e in Grecia (meno 4,6 per cento). Secondo il bollettino di agosto[4] della Banca Centrale Europea (BCE), nel 2013 il PIL dell’Eurozona sarà dello 0,6 per cento in meno rispetto al 2012 e soltanto nel 2014 ricomincerà a crescere.
Foto: Sean Gallup/Getty Images
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