Monti boccia l’amnistia: l’esecutivo non subisca diktat

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ROMA — Sono intervenuti in molti dentro Scelta civica: ministri, parlamentari, esponenti vari. Adesso, sulla questione Berlusconi, dice la sua direttamente Mario Monti. Le dichiarazioni di questi giorni, spiega l’ex premier tramite Facebook, «sono state rese a titolo personale. La posizione di Scelta civica verrà formulata a tempo debito, su proposta del presidente». Una brusca frenata, rispetto alla proposta del titolare della difesa Mario Mauro (dopo quella formulata dal ministro della Giustizia Cancellieri) di «un gesto di realismo, per arrivare ad un atto di clemenza di iniziativa delle Camere, un’amnistia». Ipotesi, peraltro, che appare già tramontata dopo la netta opposizione del Pd.
Monti è ancora più esplicito: «Negli ultimi giorni — dice l’ex premier — un ministro e diversi parlamentari di Scelta civica hanno rilasciato dichiarazioni sul caso Berlusconi. Si è trattato di opinioni espresse a titolo personale, come contributi al dibattito in corso nel mondo politico». L’idea del professore appare diversa: «La nostra posizione si ispirerà ai seguenti principi: l’inderogabile necessità di rispettare lo Stato di diritto e la parità dei cittadini dinanzi alla legge; l’opportunità di salvaguardare, favorendone una positiva evoluzione, la più aperta articolazione del sistema politico italiano resa possibile, a partire dal 1994, dall’impegno di Silvio Berlusconi; la nostra volontà che il governo Letta prosegua la sua opera, soprattutto se il presidente del Consiglio e l’esecutivo sapranno determinare, e tenere in pugno, l’agenda di governo nell’esclusivo interesse del Paese, senza sottostare ai diktat di questo o quel partito della coalizione».
Concetti piuttosto chiari, con due capisaldi: il rispetto della sentenza della Cassazione e la salvaguardia dell’azione di palazzo Chigi. L’unica forma di «apertura» al Cavaliere, allora, è in quel passaggio che fa riferimento «all’impegno politico di Berlusconi». «Ci sono molti elettori che si sono riconosciuti in quell’esperienza, e questo è un fatto di cui tenere conto», ragionano le persone intorno a Monti. Come farlo, però, è tutto da stabilire. L’ex premier si è preso qualche altro giorno, per chiarire il suo pensiero. Ma, anche dentro Scelta civica, ci sono «falchi e colombe». Gianluca Susta, capogruppo al Senato, insiste sulla linea della fermezza: «Generano vero sconcerto le parole di Alfano, persona solitamente moderata e di buon senso. Comprensibili, da segretario del Pdl. Ma inaccettabili da vicepremier. La legge Monti-Severino è stata votata a larghissima maggioranza dal Parlamento ed è pienamente legittima anche dal punto di vista costituzionale».


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