Ior, prove di trasparenza Dopo le parole del Papa apre in anticipo il sito web

by Sergio Segio | 1 Agosto 2013 7:22

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ROMA — Nel Torrione di Niccolò V, sede dello Ior, ormai si lotta contro il tempo, che scorre rapido come il filo delle tre Parche, le terribili figure della mitologia greca. Le tre clessidre sono nelle mani degli ispettori di Moneyval, della Commissione referente istituita da Papa Francesco, e della magistratura. Lunedì si è espresso apertamente per la prima volta lo stesso Bergoglio, sul volo papale di rientro da Rio, quando ha chiarito che avrebbe voluto affrontare le questioni economiche e finanziarie l’anno prossimo, ma «l’agenda è cambiata a causa delle circostanze che voi conoscete e che sono di dominio pubblico; sono apparsi problemi che dovevano essere affrontati… a partire dallo Ior». Sul fronte economico infatti è uno stillicidio di brutte notizie. Ieri, il Pontefice ha dovuto commissariare la diocesi slovena di Maribor per un buco di 800 milioni. Sotto la lente di osservazione anche l’Apsa dopo l’arresto di monsignor Scarano (che ha portato alle dimissioni del dg dello Ior Cipriani e del suo vice Tulli). Nelle motivazioni con le quali il Tribunale del riesame ha negato la scarcerazione di Scarano i giudici lo descrivono come una personalità «particolarmente inquietante», un «consumato delinquente». La Procura di Roma ha inoltrato rogatoria sui suoi conti allo Ior.
Così le vacanze del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone sono slittate di qualche giorno. E con una decisione a sorpresa (anticipando di due mesi quanto già annunciato) lo Ior, ha inaugurato il suo sito internet, www.ior.va. «Il nostro compito — ha spiegato il presidente von Freyberg — consiste nel condurre lo Ior in modo tale, che sia un Istituto “pulito”, per offrire al Papa l’opzione di decidere, per quanto riguarda il futuro, la forma giusta dello Ior stesso». Anche se l’immagine che ne emerge è quella tout court di una banca. Ieri nelle intenzioni di von Freyberg doveva costituire anche la dead line per tutti gli adempimenti fissati dal Comitato Moneyval secondo quanto aveva dichiarato al Corriere. Richiesto di un controllo sui fatti annunciati, lo Ior ha risposto che è stato «raggiunto l’obbiettivo di concludere i progetti di antiriciclaggio (Aml), riguardo agli aspetti essenziali». È stata «aggiornata la documentazione Ior in materia e la guida interna»; «è stata completata l’analisi delle strutture It (Information Technology), con il rafforzamento di quanto riguarda i dati dei clienti»; c’è stato «il completamento del manuale di training del personale e la preparazione di un regolare curriculum di training e il rafforzamento del reporting process». Si tratta di «criteri di funzionamento interno», in sostanza, di procedure, e quindi lo stesso Ior ammette che in concreto «l’intero processo non sarà concluso finché non sarà completato lo screening di ogni cliente», cosa che non potrà avvenire prima della fine di quest’anno.
Moneyval invece aveva fissato già al 31 dicembre del 2012 il completamento dell’indagine conoscitiva sui clienti (Customer Due Diligence). Questo vuol dire che lo Ior marcia con almeno un anno di ritardo, visto che i controlli della società Promontory sui clienti sono iniziati solo a metà maggio scorso. Nel nuovo sito dello Ior non è stato ancora pubblicato l’ultimo bilancio, approvato nel drammatico consiglio di amministrazione del 4 luglio, quello che ha esaminato il dossier Scarano. Se ne parlerà ad ottobre.

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