Imu, il Tesoro gela i partiti: trovate i fondi

by Sergio Segio | 13 Agosto 2013 6:23

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ROMA — «Non rispondo. Si saprà entro il 31 agosto». Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, scansa ogni domanda sulla questione Imu, che invece continua a tener banco dentro la sua maggioranza, e a generare attriti. Il bollettino della giornata di ieri lo conferma: scambi di battute al limite dell’insulto tra i deputati del Pd e del PdL, dichiarazioni di fuoco dai maggiorenti dei due partiti seguiti da note e contronote, condite anche da una, inutile dirlo, dura e provocatoria presa di posizione di Beppe Grillo.
A pochi giorni dalla data limite per la soluzione della vicenda — deve essere varato un decreto entro fine mese altrimenti si dovrà pagare l’Imu integrale, prima e seconda rata — è ancora tutti contro tutti.
Ad aprire il fuoco, ieri mattina, è stato il Pd, dopo la lettura delle interviste di Renato Brunetta sul «Corriere» e dell’ex ministro del PdL, Paolo Romani, su «Repubblica», in cui l’uno invocava il governo a convocare la cabina di regia, l’altro a trovare le risorse per abbattere l’imposta invece di paventare la caduta dell’esecutivo. Parole alle quali il sottosegretario Pd all’Economia, Pierpaolo Baretta, ha risposto con una nota piuttosto dura.
«Le proposte su come superare l’Imu ci sono e sono anche troppe. proposte, non polemiche.
Il tempo stringe ed è ora che i partiti entrino nel merito ed anche il Pdl dica ciò che vuole e non solo ciò che non vuole. E sulle coperture si smetta lo scaricabarile sul ministero dell’Economia. Ognuno dica con chiarezza dove si trovano i soldi. C’è qualcuno che pensa che pur di togliere l’Imu a tutti si possano aumentare ancora le tasse? O la benzina?».
Mentre in Parlamento il Pd Filippo Civati ed i PdL Renato Brunetta e Luca D’Alessandro se ne dicevano di tutti i colori, Maurizio Gasparri invitava il governo «a parlare con una sola voce, perché troppi nel Pd parlano a vanvera e giocano allo sfascio. Sulla prima casa l’Imu va abolita senza esitazioni. Anche le stime Bankitalia sulle entrate confermano che si può eliminare l’imposta» ha detto Gasparri, mentre Daniela Santanchè invitava Letta a «tener fede alle promesse, perché altrimenti non avrebbe senso proseguire stancamente l’esperienza delle larghe intese». Nella querelle sull’Imu, per dirla con le sue parole nella «farsa dell’Imu» si è inserito ieri anche Beppe Grillo attraverso il suo blog. «Gli italiani sanno per esperienza che l’Imu, comunque vada, la pagheranno» ha esordito il fondatore di M5S. «La discussione Imu si, Imu no è stucchevole e offensiva per chi è esodato cassintegrato, disoccupato. Semplicemente non pagherà l’Imu per ragioni di forza maggiore. Poi aspetterà con calma che arrivi Equitalia alla porta per sfrattarlo per morosità. Io non busserei» scrive Grillo. Secondo il quale «l’Imu sulla prima casa se c’è un mutuo va pagata della banca che è proprietaria e non va pagata da chi non ha reddito. Questa è giustizia sociale» conclude Grillo.
La schermaglia politica rischia di andare avanti per giorni. I tecnici del governo che hanno in mano il dossier Imu questa settimana sono in ferie. I ministri sarebbero pronti a tornare a Roma anche subito dopo Ferragosto, e forse lo faranno anche per dare un segno del governo che lavora. Ma la decisione sull’Imu, vista la distanza che c’è tra i partiti, appare ancora prematura.

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