I PIRATI INFORMATICI ALL’ASSALTO DEI BESTSELLER

by Sergio Segio | 8 Agosto 2013 6:36

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I pirati informatici hanno scoperto il gusto proibito dei libri gratis. Prima scaricavano soprattutto musica e film, oggi si divertono a procurarsi illegalmente testi di ogni tipo, da quelli scolastici agli ultimi bestseller. Lo fanno qualche volta per necessità (quando un titolo è fuori commercio), più spesso per sfida o per prestarli agli amici, come con le vecchie fotocopie, facilitati dalla semplicità dell’operazione di download. La via più veloce è andare su Google, digitare il titolo del libro e aggiungere “free ebook” o “torrent” (parolina magica che rimanda ai siti in cui si condividono file). I bestseller ci sono quasi tutti, ma bisogna stare attenti alle trappole, cioè a quei siti che chiedono una registrazione a pagamento e non portano da nessuna parte (un esempio è pdf4it.com).
Proviamo a scrivere «D’Avenia torrent». Su Fenopy.se scarichiamo con un click Bianca come il latte, rossa come il sangue e Cose che nessuno sa, entrambi Mondadori. Tentiamo poi Camilleri cercando «Un covo di vipere + Pdf + download»: troviamo il libro Sellerio piratato su Filefactory.com, un sito “cyberlocker”, che funziona da “armadietto digitale”, una sorta di archivio internet in cui gli utenti caricano i propri file.
Sullo stesso portale è a disposizione La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker (Bompiani).
Io ti guardo di Irene Cao, autrice per Rizzoli, è invece condiviso su Scribd.com.
E siamo a quattro titoli della top ten degli ultimi tempi, tutti disponibili anche in versione più economica ebook, e potremmo andare avanti. Scrivendo «Fabio Volo torrent» c’è poi l’imbarazzo della scelta. In qualche secondo abbiamo sul nostro desk Le prime luci del mattino, edito da Mondadori, prezzo di copertina 19 euro, ebook a 6,99.
Attenzione però alle generalizzazioni, perché non esiste un’unica categoria di pirati. Spiega Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi dell’Associazione italiana editori: «Ci sono coloro che scaricano libri illegalmente perché non li trovano sul mercato. Ci sono i consumatori compulsivi, che hanno bisogno di accumulare oggetti superflui, tra cui finiscono anche i libri, che quasi sicuramente non leggeranno. Ci sono poi i pirati che entrano in una logica di sfida rispetto ai sistemi di protezione anti-pirateria e quelli animati da motivazioni pseudo- culturali, per i quali il sapere deve essere a disposizione di tutti. Il mondo dei pirati di libri è vario e dunque va combattuto con strategie mirate e diversificate».
E a pirati diversi corrispondono interessi diversi. La biblioteca di un pirata varia tra testi scolastici, classici e naturalmente i bestseller del momento. Il 75 per cento dei libri appena usciti è già piratabile in rete a portata di clic. Secondo gli esperti del settore, la pirateria in Italia rappresenta il 2 per cento del mercato globale dei libri (stimato oltre il miliardo e trecento milioni di euro), ma la percentuale rimane in genere esclusa dalle valutazioni di marketing. È chiaro che se questa cifra venisse convertita in copie vendute, la crisi del mercato librario, in calo del 7 per cento, sarebbe molto più contenuta. C’è da dire però che non è automatico che le copie piratate si trasformino in vendute e che i pirati diventino potenziali clienti delle librerie. Il prezzo conveniente degli ebook non funziona evidentemente da deterrente, visto che gran parte dei 60mila libri digitali in circolazione hanno già delle copie clonate. Eppure per Francesco “Ciccio” Rigoli, libraio digitale di “Simplicissimus Book Farm”, bisognerebbe abbassarlo ulteriormente: «L’unica via di uscita è essere competitivi sul mercato. Una spesa tra gli otto e i dieci euro non disincentiva dal tentativo del download gratis».
Nei siti peer-to-peer, dello “scambio tra pari”, in cui gli utenti connessi a un network condividono file piratati, si trova materiale di ogni genere: film vecchi e nuovi, d’autore e porno, bestseller e serie tv. L’apologia del pop, la sconfitta di ogni canone e di ogni gerarchia. Questi siti sono difficili da controllare perché da un punto di vista formale trasmettono informazioni e non contenuti. Più facile intervenire invece su quelli che permettono un download del file diretto (senza sistema di condivisione tra utenti): in questo caso, infatti, basta chiederne la rimozione. Il problema è che sono tanti e monitorarli tutti è un lavoro molto complicato. Recentemente è stato oscurato Avaxhome.ws, ma per uno fatto fuori ne spuntano altri. L’ultimo bestseller di Donato Carrisi, L’ipotesi del male (Longanesi), è stato rimosso dal portale Sharedebook. word-press.com su sollecitazione dell’Aie. I pirati esperti sanno però che la velocità è tutto, che un libro può comparire e sparire nel giro di qualche ora, così i più bravi vincono sul tempo. Come difendersi? Finora gli editori hanno provato a mettere dei lucchetti digitali inserendo i Drm (Digital Rights Management), che registrando l’account dell’acquirente dovrebbero evitare la clonazione, impedendo di girare ad altri il file acquistato su una qualsiasi piattaforma online. Peccato che l’ostacolo sia aggirabile. Il pirata digita su Google “eliminare Drm” e rimuove la protezione.
Lottare contro chi non ha patria né regole da rispettare è impresa complicata. I siti pirata nascono e muoiono in un giorno, cambiano nome in continuazione, sono dormienti per un po’ e poi si risvegliano. È successo con Pirate Bay, uno dei più famosi. Per un periodo è stato chiuso, ma oggi è vivissimo e affollato. Qualche anno fa Ken Follett ha denunciato in tribunale Scribd.com, portale creato da due giovani studenti di Harvard in California (milioni di testi tra documenti scientifici, studi universitari, riviste e anche romanzi), per aver messo in rete le sue opere. I libri sono stati rimossi, ma Scribd è ancora lì. Un sito, infatti, non può essere citato in giudizio per azioni compiute da coloro che lo usano, ma entro ventiquattr’ore, in caso di segnalazioni, deve rimuovere il contenuto piratato.
Un tempo il pirata attraversava il mare aperto, ora può starsene comodamente seduto al computer. In fondo ha bisogno di pochi metri quadrati e di uno schermo. C’è da scommettere che il Viaggio intorno alla mia stanza di Xavier de Maistre con Internet a portata di mano sarebbe durato molto più di quarantadue giorni. Quando si raccoglie il mondo in una stanza, uscire per andare al cinema o in libreria può diventare un’esperienza esotica.

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