Grillini, lite in versi sull’alleanza con il Pd

by Sergio Segio | 28 Agosto 2013 6:58

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MILANO — Quando Beppe Grillo mise alla porta il primo grande ex, Giovanni Favia, lo fece in forma artistica, rubando le parole a Fabrizio De André. Stavolta però le strofe sono in romanesco e l’autrice è una senatrice del M5S, Paola Taverna. Una dedica affettuosa ai colleghi “aperturisti”, disponibili cioè a un’alleanza con il Pd, preferita alle urne. «Che meraviglia sei diventato senatore — è mo’ te senti er più gran signore — lasci interviste e fai er politico sapiente — pe me è pe’ troppi ancora sei poco più de gnente». Con in chiusura il passaggio clou: «Ma quanti sete 5, 7, 20… — perché nun ve ne andate felici e contenti ».
Il disagio per l’improvvisa virata sul Porcellum del leader era rimasto sottotraccia, complici anche le vacanze. E poi finché a parlare è Grillo in persona, prima di protestare i suoi ci pensano almeno due volte. Ma quando giorni fa sul blog è apparso il post di Claudio Messora in diversi sono scoppiati. Ecco la frase incriminata del blogger: «Nessuno giochi al piccolo onorevole». Commentata così dalla senatrice Elena Fattori: «Lì dentro combattiamo a mani
nude contro lobby potenti, abbiamo messo in gioco la nostra vita. Lo abbiamo fatto con passione e dedizione. È irrispettoso solo insinuare il contrario». Solo che dallo staff nessuno si è mosso a compassione e anzi, si è risposto con la “poesia” della Taverna, una fedelissima della diarchia al comando. È la divisione di sempre: gli ortodossi di qua, i dialoganti di là. Ma il tema della legge elettorale (e magari di un futuro accordo con Pd e Sel) ha fatto risaltare, ancora una volta, le differenze di approccio antropologico alla politica nel M5S. Sulla necessità di cambiare il Porcellum tutti i grillini sono pienamente d’accordo: ma sul come arrivarci e con quali metodi, lì la spaccatura c’è tutta. «Non so se i versi si riferissero pure a me — commenta il triestino Lorenzo Battista — ma se fosse credo che a doversene andare sono quelli non disposti al dialogo. Dovevamo essere un movimento nato dal basso, ma quando vedo certe cose non mi sembra…». Un altro piccolo onorevole? «Se è per quello ci sono anche i piccoli comunicatori».
Francesco Campanella ci scherza sopra: «Lo spirito rivoluzionario ha mille sfumature: tipo il responsabile comunicazione che detta la linea ai parlamentari, per portarsi avanti col lavoro». E intanto il senatore siciliano su Facebook propone una consultazione online sul Porcellum per sentire il parere degli attivisti. Poi c’è la toscana Alessandra Bencini, che al Secolo XIX osa ancora di più: «Mi sono scocciata di atteggiamenti dittatoriali e paternalisti ». Un accordo con il Pd non è impossibile».
Intanto a Bovolone, in provincia di Verona, Pd e M5S hanno organizzato una due giorni di festadibattito tra gli esponenti locali dei due partiti. «Ma l’iniziativa non ha l’ok di Grillo», mette le mani avanti il trevigiano David Borrelli.

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