Pubblico impiego, mai più precari
ROMA — Il Consiglio dei ministri dà il via libera alle norme sulla pubblica amministrazione: mai più contratti a termine e assunzioni solo per concorso. Clausola di salvaguardia per i precari di lungo corso, nuovi tagli al parco delle auto blu e stretta sulle consulenze. La “razionalizzazione” riguarderà anche la galassia di società partecipate dagli enti locali.
Fondi Ue e riforma del Sistri nel primo round del Consiglio dei ministri che domani affronterà il tema Imu.
Ieri, da Palazzo Chigi oltre al pacchetto sul pubblico impiego sono state prese importanti e attese decisioni sul tema dei rifiuti e dell’agenzia per la Coesione territoriale, un volano per la crescita, che avrà il compito di gestire circa 100 miliardi di euro di fondi europei in arrivo tra il prossimo anno e il 2020. Una novità, quest’ultima, che ha scatenato la reazione di un plotone di ministri (assolutamente trasversale), irritati dalla prospettiva di dover lasciare ad altri il compito di gestire il “tesoretto” miliardario. Zanonato, Lupi, Giovannini, De Girolamo e Orlando si sarebbero in un primo tempo schierati contro questa accelerazione. Ma il via libera all’agenzia, idea lanciata per prima dall’ex ministro per la Coesione Fabrizio Barca (che qualcuno indica anche come futuro numero uno), è arrivato dopo una difficile mediazione ma soprattutto grazie alla particolare attenzione con cui il Quirinale sta seguendo la questione.
Nel dettaglio il motore dell’agenzia saranno 120 nuovi assunti a palazzo Chigi chiamati a svolgere tre “funzioni principali”. La prima sarà «di monitorare e sorvegliare sistematicamente l’andamento dei programmi operativi sui quali sono impegnati i fondi, una funzione importante per poter intervenire in caso di difficoltà o inadempienze», come ha spiegato Carlo Trigilia. La seconda funzione indicata dal ministro «è l’attività di sostegno alle autorità regionali e nazionali impegnate nella gestione dei fondi, attraverso una formazione più sistematica, per potenziare la capacità del personale amministrativo di stesura
e gestione di bandi pubblici». Terza e ultima funzione, quella di poter gestire in maniera diretta l’operatività di alcuni programmi,
anche se «in condizioni particolari e dettagliatamente predefinite », sostituendo di fatto «l’autorità di gestione originaria che presenti
gravi inadempienze».
Altro tema sul tavolo del governo quello dei rifiuti: la novità è che il sistema di tracciabilità Sistri sarà semplificato e limitato per ora ai produttori e ai gestori di rifiuti pericolosi. «Per la Campania — ha spiegato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando — la tracciatura sarà estesa ai rifiuti urbani ed è in assoluto la prima iniziativa del genere a livello nazionale ». Il Sistri sarà operativo da ottobre ma solo per i gestori di rifiuti pericolosi e non per chi produce le scorie, categoria che sarà obbligata ad adottare il sistema di tracciabilità solo da marzo o da agosto 2014, in caso di proroghe. Quindi la platea di aziende o utenti interessati scende dai 70 mila previsti, a quota 17 mila. Per il momento però enti e imprese intermediarie di rifiuti non pericolosi manterranno il sistema dei registri cartacei. Successivamente (entro marzo prossimo) sarà un decreto ministeriale a indicare ulteriori categorie di utenti. Anche in Campania, proprio per il regime particolare, l’entrata in servizio del Sistri è differita al 3 marzo 2014. Non sono previsti nuovi o maggiori oneri per lo Stato.
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