L’ottimismo di Letta: non c’è alternativa a questo esecutivo
ROMA — «Oggi abbiamo approvato una serie di misure fondamentali per il futuro del Paese, da quelle sui precari alle norme sull’agenzia che si dovrà occupare dei fondi strutturali europei in modo finalmente efficiente. Mercoledì approveremo anche la riforma dell’Imu e sarà una soluzione di buon senso gradita anche al Pdl».
Fra una riunione sulla Siria, una sorta di cabina di regia del governo che diverrà costante nei prossimi giorni, e l’approvazione delle misure sulla pubblica amministrazione, alla fine della giornata Enrico Letta è ottimista e pienamente soddisfatto. Il messaggio che spera venga pienamente valutato da tutti, dentro e fuori il Paese è che il governo lavora, tanto, e continua a prendere misure importanti per l’Italia e per l’immagine che deriva all’esterno.
Se la Borsa di Milano crolla più di altri mercati il capo del governo ci tiene a rimarcare che al momento non c’è motivo: resta la confidenza dei giorni scorsi sulla soluzione dei problemi legati alla vicenda di Silvio Berlusconi, resta alta la voglia di dimostrare che non c’è al momento alternativa a questo esecutivo.
Prima del Consiglio dei ministri Letta partecipa ad un’altra riunione, sull’Imu, insieme al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Si lavora per un’abolizione quasi totale della tassa su tutti gli immobili considerati prima casa: chi resterà fuori — è la cornice su cui si sta muovendo il presidente del Consiglio — rappresenterà un’esigua minoranza, secondo ragioni e calcoli (esempio case di lusso) che verranno pienamente condivise anche dal partito del Cavaliere.
Insomma domani pomeriggio, quando il governo si riunirà nuovamente, Enrico Letta ritiene di portare a casa un risultato fondamentale per il prosieguo della sua attività, che toglierà eventuali alibi a tutti coloro che della questione della tassazione sulle proprietà immobiliari vogliono creare o tentare di creare un caso politico. Il fatto che si sia sentito tante volte nelle ultime ore con Renato Brunetta, che le conversazioni siano state giudicate a Palazzo Chigi pienamente costruttive e soddisfacenti è un indizio ulteriore sul fatto che il dossier Imu dovrebbe essere veramente ad un passo dalla soluzione definitiva.
All’inizio del Consiglio dei ministri di ieri pomeriggio c’era un’atmosfera tutt’altro che tesa: il fotografo del Palazzo è entrato nella stanza, il ministro Lupi ha chiesto il motivo di tanti scatti, ha scherzato, incrociato le dita come a dire «non sarà mica perché si tratta dell’ultima riunione del governo», suscitato più di un sorriso, compreso quello del presidente del Consiglio.
Insomma per tutti il clima era disteso, tanto da arrivare alla conclusione che ce ne saranno tante altre. Per quanto riguarda il fotografo doveva solo aggiornare le immagini di repertorio, visto che gli ultimi scatti risalivano alla prima riunione di questo esecutivo.
Anche sulla vicenda della decadenza del Cavaliere dalla carica di parlamentare Letta ritiene che ci siano spiragli di un’evoluzione politica positiva: sta cercando di assicurare a tutti che non esiste un pregiudizio da parte del suo partito, che non c’è alcun tipo di accanimento personale, tanto meno da parte sua, e in sostanza si sta lavorando perché si possa arrivare in breve tempo, anche su questo punto, ad un clima più costruttivo. Non ci sono dettagli, ma è questo quanto emerge, anche nel confronto con lo staff del premier. Staff che ieri sera era impegnato anche su un altro tema caldo: la riunione con i consiglieri diplomatici del governo, con il ministro degli Esteri Emma Bonino e con il ministro della Difesa Mario Mauro sulla Siria.
Marco Galluzzo
Related Articles
“La Lega smetta col terrorismo o diremo tutti no ai profughi”
L’ultimatum del governatore della Toscana Enrico Rossi. Non si può essere partito di governo e di paura: chi chiede solidarietà non deve sabotare il nostro lavoro
Alfano affossa la legge sulla tortura
Con la scusa del terrorismo e il tacito assenso di Renzi, la mossa del guardasigilli, assediato da Forza Italia: il testo, a un passo dall’approvazione, torna alla Camera