by Sergio Segio | 21 Agosto 2013 8:02
«SONO stato contattato, circa due mesi fa, da un alto responsabile del governo. Mi è stata richiesta la consegna o la distruzione del materiale a cui stavamo lavorando. Poi, uno dei momenti più bizzarri nella storia del Guardian: due esperti della sicurezza hanno assistito alla distruzione, nello scantinato del giornale, di hard drive di computer, per essere sicuri che non ci fosse nulla che potesse costituire fonte d’interesse per eventuali agenti cinesi. La libertà di stampa è in pericolo».
Nel suo editoriale, pubblicato ieri dal Guardian, il direttore Alan Rusbridger racconta le pressioni subite. Rusbridger ha poi concesso una intervista alla Bbc.
Rusbridger, lei si dice sospettoso riguardo alla detenzione e all’interrogatorio di David Miranda all’aeroporto di Heathrow. Miranda è il compagno di Glenn Greenwald, il giornalista del Guardian autore degli articoli sul programma di sorveglianza di massa americano e britannico rivelato da Edward Snowden.
«Mi sembra sospetto il fatto che lui sia stato fermato a Heathrow, poiché la legge sul terrorismo dovrebbe essere applicata in modo più o meno fortuito, casuale. Infatti se c’è il sospetto che qualcuno si comporti in modo illegale, allora bisogna arrestarlo, convocare un avvocato, per assicurare che il sistema britannico di “controlli e contrappesi” sia applicato. Invece, è venuto a crearsi in un certo senso un “vuoto”, che non corrisponde né alla Gran Bretagna, né al suo contrario, nel quale la legge permette di sottoporre la gente a un interrogatorio che può durare fino a 9 ore, requisire tutti i loro effetti personale, senza alcun controllo. Non è il modo migliore per trattare chi è impegnato nel giornalismo. S’è alzata una protesta internazionale contro il comportamento della Gran Bretagna».
Però, la polizia e i servizi di sicurezza potrebbero dire che Miranda forse aveva con sé documenti confidenziali, col rischio che questi finissero nelle mani sbagliate, con conseguenze gravi per la sicurezza nazionale. Ed ecco che si è presentata l’occasione di fermare l’individuo, esaminare i documenti in suo possesso, e scoprire che cosa si preparasse a fare. Hanno semplicemente colto l’occasione.
«Beh, suppongo che Glenn Greenwald e David Miranda vorranno sapere se questo comportamento è stato legale o meno, sfidarne la legalità sotto il profilo giuridico, perché non è affatto evidente che Miranda stesse commettendo un delitto nel trasportare materiale attraverso Heathrow. Non vedo dove sia il delitto».
Quando lei dice “sfidarne la legalità sotto il profilo giuridico”, che cosa intende?
«Mi riferisco all’uso di questo articolo molto controverso, il numero 7, della legge sul terrorismo, per ottenere materiale giornalistico. Molti giornalisti del mondo viaggeranno attraverso Heathrow e alcuni, adesso, saranno piuttosto preoccupati di come le autorità britanniche si comportano in questo angolo di Gran Bretagna, che per un verso è Gran Bretagna e per un altro non lo è».
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