Letta taglia i «suoi» aerei e le auto blu

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ROMA — Auto in «carsharing», meno voli di stato e tagli alle uscite non necessarie. La presidenza del Consiglio, dice Enrico Letta, ha deciso di fare come le famiglie in difficoltà per «lanciare un nuovo segnale di autoriforma dell’amministrazione improntata prima di tutto alla riduzione degli sprechi e all’eliminazione dei privilegi». L’austerity arriva a Palazzo Chigi con tre direttive che il premier ha comunicato in una conferenza stampa. E proprio come nelle case degli italiani si risparmia per fronteggiare un’emergenza, quella degli incendi: con la vendita di tre aerei in servizio per i voli di stato si finanzierà il fondo della Protezione Civile per utilizzare di più e meglio i Canadair, i velivoli che si usano per spegnere le fiamme.
Prima di tutto le auto blu, diventate negli ultimi anni il simbolo della «casta», vengono ridotte del 25%, cioè da 60 a 44. Nei tagli ovviamente non rientreranno quelle di scorta, per esigenze di sicurezza, ma nella direttiva se ne rivede l’utilizzo: in pratica i capi di gabinetto e capi dipartimento dovranno rinunciare all’auto personale, che potrà essere però usata per esigenze comuni. Ma i risparmi maggiori verranno dalla sforbiciata alla flotta aerea. Il governo Monti aveva tagliato sui voli di Stato, riducendo le ore di volo da 10 mila del 2010 a 5.962 del 2012: quest’anno si punta a non superare le 5 mila. Inutile — ha deciso il premier — avere 10 aerei, per cui ne saranno venduti tre. «Contiamo di ottenere un risparmio di circa 50 milioni di euro, assegnandoli alla Protezione civile per rimettere in funzione tutta quella parte di flotta anti-incendio ridotta ai minimi dagli ultimi tagli». Saranno ceduti un Airbus 319 e due Falcon 900, che porteranno anche a un risparmio dei costi di manutenzione.
Infine, il taglio al budget non risparmia le abitudini del personale di Palazzo Chigi. Niente convegni o seminari, ma solo uscite per «attività ispettive o partecipazioni a riunioni per votazioni o decisioni importanti». E le delegazioni nei viaggi istituzionali dovranno essere ridotte. In più, quando pure si trattasse di viaggi per servizio «assolutamente inderogabili», ci dovranno andare in autobus, risparmiando il taxi (consentiti «solo se non c’è un modo più economico»), e in aereo in classe economica, «anche per i voli intercontinentali». Le missioni dovranno essere coerenti con l’attività istituzionale, «sempre rendicontate» e soprattutto connesse a rigorose esigenze di servizio.
«Bene Letta», gli concede l’ex ministro Renato Brunetta, che però rivendica la paternità del capitolo auto blu: «Ci permettiamo di ricordargli che tutti i provvedimenti di censimento, di riduzione e di razionalizzazione sono stati presi dal governo Berlusconi, con i relativi risparmi, nel 2012».
Melania Di Giacomo


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