Piano casa per famiglie e imprese I prestiti diventeranno più facili

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ROMA — I mutui sono crollati del 50%, il mercato immobiliare affonda, gli affitti sono bloccati dalle tasse sui proprietari: questa è la «malattia». La cura la sta preparando il governo, sotto forma di un decreto che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il 28 agosto, affrontando il problema-casa nel suo complesso. In ballo ci sono cinque miliardi messi in campo dalla Cassa depositi e prestiti per ridare liquidità alle banche e restituire alle famiglie la possibilità di accedere ai finanziamenti per comprare una casa. «Abbiamo lavorato molto su come reincentivare l’erogazione dei mutui — spiega il ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che ha in mano il dossier —. Perché, dopo le norme sulle imprese e sul lavoro, è quello che serve di più per rilanciare la nostra economia». Il piano, che potrà partire già in autunno, si articola su tre fronti: l’implementazione del sistema bancario, per lo sblocco dei mutui a famiglie e imprese di costruzione; il fondo per le agevolazioni alle giovani coppie e alle famiglie con redditi instabili; gli incentivi agli affitti.
L’operazione più grossa è proprio quella sui mutui, di cui il ministro all’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha discusso venerdì con l’Ance, l’associazione dei costruttori. Ma della partita fanno parte anche l’Abi, l’associazione banche italiane, e la Cdp, Cassa depositi e prestiti. Il meccanismo, che ricalca un po’ quello delle cartelle fondiarie degli anni 60, si basa sul presupposto che le banche fanno fatica a erogare mutui a medio e lungo termine perché sono a corto di liquidità. Per sopperire a questa mancanza, potranno – se il piano sarà varato – emettere delle obbligazioni garantite (covered bond ) dalla Cassa depositi e prestiti e finalizzate proprio all’erogazione di mutui: con i soldi raccolti, le banche potrebbero concedere i finanziamenti rimasti a lungo inaccessibili non solo alle famiglie ma anche alle imprese di costruzione, schiacciate dalla crisi. Questi titoli avrebbero un rendimento non alto, ma sicuro, e potrebbero così attirare l’attenzione anche di altri investitori: «Molti fondi pensione sono già interessati», conferma il vicedirettore Ance, Antonio Gennari. E se le famiglie non pagassero regolarmente? In realtà le sofferenze, la percentuale di mutui scoperti, è piuttosto bassa, fa sapere l’Abi: è passata dall’1% dell’anno scorso all’1,5-1,8% di quest’anno. Ma per coprire anche quest’eventualità, il governo pensa a un fondo di garanzia statale.
Parallelamente il piano casa punta a valorizzare il fondo per l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa dedicato alle coppie sotto i 35 anni. Il fondo esiste dal 2010, ma non è stato molto usato per le difficoltà burocratiche. Come rileva l’ex docente universitario Raffaele Lungarella su La voce.info , sono poco più di cento le richieste di mutui ammesse alla fideiussione, per 10 milioni complessivi: un cinquantesimo delle possibilità rispetto ai 50 milioni di dotazione del fondo. Quelle ammesse a garanzia sono 45 per 5 milioni di euro, un risultato molto al di sotto delle attese, motivo per cui il governo Letta sta rielaborando i requisiti di ammissione. Lo stesso fondo sarà probabilmente integrato con incentivi per gli affitti. Ma non è tutto: l’endorsement del presidente del Consiglio, Enrico Letta, al piano industriale di Cdp fa profilare all’orizzonte un’ulteriore chance , per ora allo studio: la Cassa, ampliando il suo raggio d’azione da 80 a 95 miliardi, potrebbe acquistare i mutui cartolarizzati dalle banche per liberare risorse degli istituti di credito, da destinare a nuovi mutui. Ma questo è un altro capitolo.
Valentina Santarpia


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