Bondi: “Una soluzione per Silvio o in Italia ci sarà la guerra civile”

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ROMA — «L’Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti». Sandro Bondi è persona mite, misurata e sembra quasi impossibile che abbia scritto parole del genere. E invece l’ha fatto. Irritando il Quirinale che l’ha bollate come «dichiarazioni irresponsabili». Perché ha tiralo in ballo pesantemente il presidente della Repubblica che dovrebbe correre ai ripari e concedere la grazia al Cavaliere. Perché il coordinatore del Pdl ha lanciato a Giorgio Napolitano un vero e proprio aut aut.
Bondi dice infatti senza mezzi termini che «o la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l’agibilità politica del leader del maggior partito italiano, oppure l’Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti».
Una minaccia vera e propria. A cui si sommano le parole di Renato Brunetta che presenta l’incontro richiesto al Quirinale come una “missione” in cui «rappresentare al presidente la drammaticità del momento. Non è possibile pensare di privare della libertà, della libertà politica, il leader del maggior partito italiano, ne va della democrazia».
Parole, quelle di Bondi che al Quirinale hanno letto, soppesato. Gradito poco. E respinto al mittente con molto vigore e con quelle sole due parole. «Dichiarazioni irresponsabili». Ma i guai politici e giudiziari di Berlusconi agitano molto l’ex ministro pidiellino. Che legge in quelle due parole attribuite ad “ambienti del Quirinale” un tentativo di censura. E così la replica è quasi furiosa. «Non mi farò chiudere la bocca da nessuno, neppure da un comunicato del Quirinale», dice il coordinatore del Pdl. Che aggiunge: «E non accetto di essere indicato come un irresponsabile. I veri irresponsabili sono quelli che hanno fatto precipitare la situazione fino a questo punto».
Un attacco al Quirinale che non piace per niente al Pd. Stefano Fassina guarda a questi due giorni bollenti e ne trae un bilancio preoccupato: «La richiesta di grazia è un’irricevibile provocazione, quella di mettere sotto controllo politico la magistratura è altrettanto irricevibile e le parole di Bondi sono al limite dell’eversivo», spiega il viceministro dell’Economia. E Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera fa suo il giudizio del Quirinale. Bondi, dice, «è semplicemente irresponsabile. Mi auguro che si renda conto di quello che ha detto e della gravità di ciò che ha dichiarato e che si scusi con il paese e con il presidente della Repubblica».
Bondi però non si scusa. E il Pdl in blocco lo difende a spada tratta. «Non è possibile tacciare Bondi di irresponsabilità — dice il vicepresidente dei senatori Antonio Esposito — La sua ipotesi è un’amara lettura della realtà e non una strumentale polemica». «Da Sandro Bondi
viene un giusto, e perfino elementare, richiamo ai principi sacri della democrazia», aggiunge il presidente della commissione Finanze, il deputato Daniele Capezzone. E nel mirino finisce anche Enrico Letta: «Noi non ci facciamo commissariare da nessuno. Letta non pensi di commissariarci o di usare toni intimidatori », dice Daniela Santanchè.


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«Monti potrà  essere un onest’uomo, ma il suo governo è un colpo di stato». Il giudizio, pacato come al solito, è di Beppe Grillo. Non è piaciuto molto ai seguaci del suo blog, in genere inclini a condividere i giudizi del tribuno genovese.

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