Vox, il portale dei diritti in Italia
MILANO – Vox è un osservatorio per parlare di diritti a 360 gradi, sotto ogni sfaccettatura. Dai diritti delle donne a quelli delle persone con disabilità, passando per diritti economici e di orientamento sessuale, ai diritti sul posto di lavoro e alla salute. “Perché se non si ha coscienza dei propri diritti, non si ha coscienza nemmeno dei propri doveri”, commenta Silvia Brena, giornalista e docente di comunicazione all’Università Cattolica di Milano, che insieme a Marilisa D’Amico, professoressa di diritto costituzionale e consigliera comunale Pd a Milano ha cominciato un anno fa a ideare il progetto. Vox diritti (www.voxdiritti.it) è on line da un mese circa. L’avventura è partita grazie all’autofinanziamento dei soci fondatori, a cene di fund raising e alle quote associative. Per il futuro Vox attingerà anche dal crowdfunding. “L’obiettivo è scrivere entro un anno un libro bianco dei diritti in Italia, molto dettagliato”, precisa Silvia Brena. Vox conta tra i suoi collaboratori giornalisti, esperti, professori, membri della società civile: sarà un’agorà dove discutere e confrontarsi. Anche i media potranno attingere alla fonte, come già accade con lavoce.info, il portale che si occupa di economia diretto da Tito boeri.
Tra le collaboratrici, c’è anche Isabella Menichini, direttrice dell’Area servizi alla persona del Comune di Parma. Sua è stata l’idea del primo dossier appena uscito sui diritti delle persone con disabilità, materia di cui Menichini si occupa da diversi anni. Per Vox, cura la sezione diritti sociali. L’immagine delineata dallo studio di Vox diritti mostra un mondo della disabilità a due velocità. Da un lato i diritti su carta, “che già abbiamo individuato con una normativa del ’92, con un sistema del tutto simile a quello individuato dalla Convenzione delle Nazioni Unite (che è del 2009, ndr)”, sottolinea Menichini. Ma dall’altro “si notano dei deficit pazzeschi: ci sono regioni in cui non sono garantiti nemmeno i diritti minimi e a livello di Governo regionale ognuno si dà normative diverse”. A questo si aggiungono “barriere architettoniche e culturali”, ancora difficili da abbattere. La riprova è l’attenzione mediatica per il tema dei “falsi invalidi”: “Non c’è mai stato lo stesso sforzo verso i più di 2,5 milioni di disabili che abitano in Italia per raccontare le loro storie e le loro difficoltà quotidiane. È un elemento che fa rimanere nell’ombra le persone con disabilità, non vogliono uscire per paura del giudizio”. Tra i contributi del dossier, ce n’è anche uno di Franco Bomprezzi, giornalista e presidente della Ledha: “Analizza come questo particolare momento di crisi rischi di far tornare indietro l’Italia di diversi anni e di perdere anche i minimi livelli di assistenza”, racconta Menichini.
Quello sulla disabilità è solo il primo di una serie di focus su temi specifici. Il pubblico di riferimento è generalista, fuori dalla sfera degli addetti ai lavori del mondo del sociale. “A settembre-ottobre vorremmo uscire con un approfondimento sulla povertà, visti i dati pubblicati da Istat e la discussione su quali provvedimenti si potrebbero prendere per contrastare il fenomeno”, conclude Menichini. (lb)
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