Voto di scambio, pm in rivolta “A rischio i processi per mafia”

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ROMA — È polemica sul progetto di legge che riforma l’articolo 416 – ter del codice penale sullo scambio elettorale: per i pm «ostacola i processi di mafia». Sull’anticorruzione il governo imprime un’accelerazione. Fiducia sul “decreto del fare”, e il voto sull’omofobia slitta. M5S minaccia l’ostruzionismo.

Un avverbio di troppo, «consapevolmente». Una parola impropria, «procacciamento ». Gli anni di pena che si fermano a dieci anziché arrivare a 12 e rischiano di mettere in crisi molti processi in corso, tipo Cosentino, Ferraro, Fabozzi. Basta questo per rovinare la festa del 416-ter, lo scambio elettorale politico-mafioso, il cui restyling i magistrati anti-cosche attendono dal 1992. L’anno in cui venne varato, e da allora tutti gli anni a seguire in cui non ha mai funzionato. Come annota diligente l’ex pm Raffaele Cantone — toga famosa contro la camorra costretta poi a trasferirsi al massimario della Cassazione per via delle minacce dei clan — 15 sentenze in tutto rispetto alle 862 per associazione mafiosa.
Che succede dunque? Oggi, nella commissione Giustizia del Senato, dovrebbe essere approvato in sede deliberante, quindi diventare subito legge, il nuovo 416-ter. Frutto di un compromesso, già siglato alla Camera una settimana fa, tra Pdl, Pd, Scelta civica. Il testo recita così: «Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell’articolo 416bis in cambio dell’erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da 4 a 10 anni. La stessa pena si applica a chi procaccia voti con le modalità indicate dal primo comma».
Tutto a posto? Niente affatto. C’è chi difende il testo. Come il Pd Davide Mattiello, ex coordinatore di Libera, il noto gruppo antimafia, protagonista della battaglia dei «braccialetti bianchi », parlamentari bipartisan per cambiare il vecchio testo, perché «è il primo tentativo di normare l’innesco del reato di concorso esterno, che è la forza della mafia». Lo sponsorizza il presidente del Senato Piero Grasso, che ha dato il via libera al voto senza passare per l’aula. Ma di perplessi con forte mal di pancia ce ne sono a bizzeffe. Al punto che il voto di oggi è a rischio. L’ex pm Felice Casson, la giornalista anti-camorra Rosaria Capacchione, l’ex pm Cantone che sul Mattino ha scritto un blog di fuoco.
Il perché è presto detto. Quel «consapevolmente» comporta che l’inchiesta giudiziaria debba dimostrare l’effettiva «consapevolezza » dello scambio. La
parola «procacciare» sostituisce l’originaria «promessa» che rendeva assai meglio il momento iniziale dello scambio. Critico anche il riferimento alle modalità del 416-bis perché ciò comporta un’azione violenta che potrebbe non esserci. Infine la pena, quei 10 anni anziché i 12 del 416-bis, col rischio che processi in corso per reati associativi — come Cosentino, Ferraro e Fabozzi a Napoli — vedano gli avvocati chiedere la riqualificazione del reato con un ricasco negativo sulla prescrizione.


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