by Sergio Segio | 2 Luglio 2013 18:15
Il caso Snowden getta un’ombra sui futuri negoziati[1] sul trattato di libero scambio transatlantico, giudicati promettenti in occasione della recente visita di Barack Obama.
Se in effetti l’Nsa – uno dei servizi segreti americani – avesse spiato i suoi alleati europei[2] su vasta scala, come sostiene il suo ex dipendente Edward Snowden, la vicenda rischia di dare un serio colpo al rapporto di fiducia fra gli Stati Uniti e l’Ue.
D’altro canto i due schieramenti sanno ormai come comportarsi. Questa lezione dovrebbe aiutare gli europei, che finora avevano dimostrato ingenuità nel far valere i propri interessi nel trattato di libero scambio. Non c’è nessun motivo per rimandare i negoziati.
Le rivelazioni su queste attività di spionaggio non devono servire come strumento di pressione. Questo non fa che rendere ancora più complicata una situazione difficile e porterebbe sicuramente a un fallimento. Un trattato di libero scambio è un trattato di libero scambio. Più si aprono i mercati e più li si apre rapidamente e migliore è la situazione per tutti.
Promuovendo al tempo stesso la trasparenza e la democrazia, il libero scambio permette di lottare contro la cultura del segreto di Stato.
Traduzione di Andrea De Ritis
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