Sono oltre 22 mila in Italia i disabili avviati al lavoro nel 2011

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Roma – Italia bocciata dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea. La condanna riguarda le norme sul lavoro per i disabili. In particolare i giudici ritengono che l’Italia non ha adottato tutte le misure necessarie per imporre ai datori di lavoro l’adozione di provvedimenti pratici ed efficaci a favore dell’inserimento lavorativo dei disabili. La Corte europea accusa l’Italia di essere venuta meno agli obblighi comunitari per aver recepito  in maneria non adeguata quanto previsto dalla direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione.

Oltre 22.023 i disabili avviati al lavoro in Italia nel 2011. Dopo la grave flessione registrata nel biennio 2006-2008 (-34 per cento), nel corso del 2010-2011 i lavoratori disabili sono cresciuti del 18,5 per cento rispetto al 2008-2009. Gli iscritti alle liste provinciali speciali del lavoro sono poco più di 644 mila, di cui quasi 65.800 nuovi iscritti (erano 83 mila nel 2010). (Isfol, Relazione sullo stato di attuazione delle norme per il collocamento obbligatorio e mirato delle persone disabili  relativo al biennio 2010-2011).

Donna quasi la metà dei disabili iscritti al collocamento. Le donne  rappresentano il 48 per cento del totale degli iscritti, e raggiungono la quota di 308.142 (erano oltre 359 mila nel 2010). Dall’esame delle iscrizioni per tipologia di invalidità si osserva che sia per il biennio 2010-2011 che nel biennio precedente, prevalgono gli invalidi civili nell’ambito del numero di beneficiari che accedono agli elenchi unici. Essi ammontano a 70.138 nel 2011 (erano 75.988 nel 2010), seguono sempre per il 2011 gli invalidi del lavoro 1.778, gli invalidi per servizio 384, i non vedenti 282, i sordi 703.

Gli immigrati con disabilità. Nel 2011 risultano iscritti agli elenchi provinciali 11.600 immigrati. Un terzo di questi sono donne. Ne erano 7.073 nel 2008. La dislocazione territoriale delle iscrizioni nelle liste provinciali degli immigrati riguarda soprattutto le aree del nord ovest e del nord est dove ci sono mercati del lavoro più ricettivi. Gli avviati al lavoro nel biennio 2010-2011 ammontano a 693. Come per gli iscritti anche in questo caso un terzo degli avviati riguarda le donne.Settore pubblico e privato. Se si prendono in considerazione i posti disponibili nei settori del pubblico e del privato si ha la seguente situazione: al 31 dicembre 2008 erano 78.200 i posti scoperti, di cui 64.866 nel settore privato e 13.334 nella pubblica amministrazione. Quasi 80 mila posti scoperti, che nel corso del 2009 sono stati occupati solamente per un quarto, con i 20.830 avviamenti al lavoro. Il maggior numero di avviamenti è avvenuto attraverso lo strumento della convenzione (49%) e gli avviamenti nominativi rappresentano il 41,9%, vanificando la quota dell’avvio numerico previsto dalla legge. (Indagine Isfol Plus 2008)In calo le assunzioni, sono oltre 19.600 nel 2011. Le assunzioni registrate nel biennio risultano complessivamente a 20.793 nel 2010 e 19.605 nel 2011. In entrambe le annualità la prevalenza in termini assoluti dei rapporti di lavoro a tempo determinato è netta nelle ripartizioni settentrionali, mentre al centro e nel sud continuano a prevalere gli avviamenti a tempo indeterminato. Per la prima volta, nel 2009 i rapporti di lavoro a tempo indeterminato scendono sotto il 50% e si attestano al 47,5%. Erano il 54,6% nel 2008. Aumentano d’altro canto i contratti a  tempo determinato (erano il 41,6% nel 2008, salgono fino al 48,5% nel 2009). 


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