by Sergio Segio | 10 Luglio 2013 14:25
ROMA – Sono state circa 47.500 mila le denunce per malattia professionale nel 2012, mille in meno rispetto al 2011 ma in aumento del 51 per cento rispetto al 2008. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono invece 36.300mila, il 47 per cento per causa professionale riconosciuta, mentre il 3 per cento delle denunce è ancora in istruttoria. Lo dice il rapporto annuale dell’Inail, presentato oggi alla Camera dal presidente dell’Istituto Massimo De Felice.
A contrarre maggiormente malattie professionali sono gli uomini (33.359 di denunce). Gli stranieri comunitari hanno presentato 818 denunce, i non comunitari 2.158. Secondo il rapporto l’andamento degli esiti mortali da malattia professionale è in costante decrescita: sono stati 1.583 nel 2012 (il 27 per cento in meno rispetto al 2008). La quasi totalità dei casi ( 94 per cento) ha riguardato i lavoratori dell’industria e dei servizi. Per quanto riguarda l’età, invece, il 62 per cento dei decessi ha interessato gli over 74.
La maggior parte delle denunce riguarda le malattie osteomuscolari (26.604), seguono le malattie del sistema nervoso (5.716). Delle denunce per malattie legate all’amianto, cioè per le patologie asbesto-correlate protocollate nel 2012, ne sono state riconosciute 1.540. Sul totale dei casi denunciati nell’anno , 348 hanno avuto esito mortale.
Per quanto riguarda la riabilitazione e il reinserimento il presidente dell’Inail ha ricordato che nel 2012 sono state effettuate dall’Inail sette milioni di prestazioni sanitarie. In particolare, le prestazioni per prime cure effettuate nei 131 ambulatori dell’Istituto sono state 613mila, di cui il 98 per cento richieste a seguito di un infortunio (la quota residua per malattia professionale).
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