La prima Via Crucis sulle spiagge di Rio “miracolo” di Francesco

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RIO DE JANEIRO — A guardarlo, il lungomare di Copacabana non evoca di certo pensieri penitenziali. E percorrerlo significa apprezzarne di continuo la bellezza, su fino al quartiere residenziale di Ipanema. Eppure, all’ombra del Pan di zucchero e della statua liberty di Cristo Redentore sul monte Corcovado, l’ultimo “miracolo” di Papa Bergoglio è stato quello di guidare, per la prima volta nella storia di Rio de Janeiro, una Via Crucis sulla celebre spiaggia.
Come ubbidendo all’irresistibile richiamo di un pifferaio magico, centinaia di migliaia di giovani lo hanno seguito anche ieri, concludendo la loro giornata di preghiera sollevando sbuffi sulla sabbia morbida. «Che noi si possa essere come il buon vino, che quando invecchia migliora, è più buono — aveva detto Francesco al mattino, celebrando messa con i suoi confratelli gesuiti, tra i quali il portavoce papale Federico Lombardi e il direttore della rivista La Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro — Il vino cattivo diventa aceto. Dio ci doni la grazia di invecchiare con sapienza, di invecchiare con dignità, per trasmettere sapienza. E anche chiedere la grazia di non credere che la storia finisca con noi, perché non è neanche cominciata con noi: la storia continua. E che ci doni anche un pochino di umiltà, per poter essere anello della catena».
All’Angelus, pronunciato davanti a una piazza gremita fino all’inverosimile alla loggia dell’Arcivescovado di Rio, Bergofessato.
glio ha battuto su un altro dei suoi leit-motiv: la rilevanza degli anziani, sottolineando il ruolo dei nonni. «Oggi — ha spiegato — si celebra la festa dei nonni. Quanto sono importanti nella vita della famiglia per comunicare quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società! E come è importante l’incontro e il dialogo tra le generazioni, soprattutto all’interno della famiglia».
Quindi Francesco ha incontrato un gruppo di 5 detenuti, accompagnati dai loro assistenti. Poi, al Parco di Boa Vista, ha confessato personalmente 5 persone, tra cui un’italiana di Pescara, Claudia Giampietro, 27 anni. «Per me è stata una grande emozione — ha detto la donna — un dono nella mia vita spirituale che arriva al momento giusto. Le parole del Santo Padre con la sua semplicità e schiettezza ci aiutano a interpretare bene in questa Giornata mondiale della Gioventù quello che è il disegno di Dio per ciascuno di noi. Il Papa ci ha messo a nostro agio con il suo atteggiamento. Ero sorprendentemente tranquilla».
«Si riesce a vedere Dio nei suoi occhi», ha commentato Stefani Lescano, venezuelana. Molta emozione anche per Marco Antonio Luis de Amorim, 21 anni, brasiliano, il primo a essere con«Essere scelto tra migliaia di giovani è stata una sorpresa. Ho mantenuto il segreto con la mia famiglia per due mesi: nemmeno mia madre lo sapeva, deve averlo scoperto adesso». «E’ il vero Santo Padre del popolo», ha commentato Renan Souza, 22 anni, impiegato nel Comune di Paracuru.
E al fascino coinvolgente di Jorge Mario Bergoglio non sembrano resistere nemmeno i più piccoli, notando un altro episodio avvenuto ieri e le facce sorprese dei tanti bambini che hanno affollato gli eventi di questa settimana brasiliana del Pontefice argentino. Durante il tragitto in papamobile nel quartiere carioca di Gloria, poco prima di arrivare al palazzo arcivescovile per l’Angelus, Francesco è stato infatti raggiunto da Nathan de Brito, 9 anni. Un addetto alla sicurezza l’ha avvicinato a Bergoglio, che l’ha sollevato di peso e preso in braccio. «Santità — gli ha detto il bambino — voglio essere un sacerdote di Cristo, un rappresentante di Cristo». Poi ha iniziato a piangere per l’emozione di trovarsi davanti il Papa. Commosso dalle sue parole, Francesco gli ha risposto: «Pregherò per te, ma ti chiedo di pregare anche tu per me. A partire da oggi, la tua vocazione si è concretizzata».


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