I pm stringono, interrogatori per i Ligresti

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MILANO — Cominciano gli interrogatori di garanzia nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Torino che ha portato agli ordini di arresto per la famiglia Ligresti e alcuni manager disposti dal gip Silvia Salvadori su richiesta del procuratore Vittorio Nessi e del pm Marco Gianoglio. Oggi verranno sentite le sorelle Jonella a Cagliari e Giulia a Vercelli. Mentre si svolgerà a Novara l’interrogatorio dell’ex amministratore delegato di Fonsai Emanuele Erbetta. Per domani sarebbe poi previsto quello dell’ex vicepresidente Antonio Talarico, mentre per Salvatore Ligresti e per l’ex numero uno operativo del gruppo Fausto Marchionni non sarebbe stato ancora fissato un calendario.

Si profila invece complesso il rientro dalla Svizzera di Paolo Ligresti, per il quale è stato emesso un mandato di cattura europeo. «La prospettiva di fuga non c’è e non c’è mai stata», ha detto ieri il suo legale Davide Sangiorgio. Che ha anche precisato: «Paolo Ligresti è formalmente cittadino elvetico da poco più di tre settimane ma «per ottenere la cittadinanza in Svizzera l’iter è lunghissimo e richiede molti anni di residenza e molta continuità. Ligresti risiede in Svizzera dal 1996». Sangiorgio ha quindi sottolineato di non aver ancora ricevuto, come il suo assistito, la notifica del provvedimento, e che «non appena la procedura lo renderà possibile» Paolo «avrà modo di chiarire la sua totale estraneità rispetto agli addebiti che gli vengono contestati». Il figlio di Salvatore comunque respinge «con decisione l’attribuzione di responsabilità per i fatti che gli vengono contestati» ed è «pronto a impugnare il provvedimento di custodia cautelare», «così come smentisce notizie di stampa secondo cui avrebbe costituito provviste finalizzate alla fuga». Infine, «il giorno prima che venisse emesso il provvedimento il mio assistito si trovava in Italia per prendere i figli al termine di un periodo di vacanza».

Il legale del «patriarca» Salvatore, Gianluigi Tizzone, ha detto ieri che l’ingegnere «è molto provato, ma la sua preoccupazione è soprattutto quella di un padre per i figli». Il fondatore dell’ex impero immobiliare-assicurativo, «obbligato» alla presidenza onoraria dalla sentenza di condanna definitiva per il caso delle tangenti Eni-Sai, mercoledì aveva detto che i «ragazzi» non c’entrano: «I miei figli non hanno avuto il ruolo che gli attribuiscono in questa vicenda. Sono sicuro di poter dimostrare la nostra innocenza».

La svolta clamorosa degli arresti (che per Salvatore, Talarico e Marchionni sono domiciliari) è arrivata mercoledì dopo che da un anno la Procura di Torino, su segnalazione della Consob, indaga con le ipotesi di reato di falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato sulla compagnia Fonsai, fino a un anno fa controllata dai Ligresti e che, crollata sotto il peso di perdite occultate e un’azione di spoliazione da parte di Salvatore e figli, è stata acquistata e salvata dal fallimento da Unipol.

I reati che i magistrati contestano ai destinatari delle misure di custodia cautelare sono falso in bilancio aggravato dal grave nocumento, che prevede un aumento di pena, oltre all’aggiotaggio sotto forma della falsa informazione ai mercati. I fatti riguardano, tra l’altro, l’occultamento ai mercati di un buco nelle riserve sinistri di circa 600 milioni: Fonsai avrebbe nascosto nel bilancio 2010 circa 538 milioni di perdite da «sottovalutazioni» nella riserva sinistri, cioè negli accantonamenti che le compagnie devono mettere da parte a garanzia dei risarcimenti. Nelle 135 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, che contengono emerge, secondo le parole utilizzate dal pm Nessi, uno «spaccato inquietante» di come i Ligresti hanno gestito per anni la seconda compagnia assicurativa del Paese. Dai metodi attuariali più favorevoli ai proprietari (e non agli assicurati), all’uso della società come un bancomat che erogava supercompensi per decine di milioni, benefit sotto forma di un piccolo esercito di segretarie e autisti, foresterie e abitazioni, auto e perfino scooter, noleggi di aerei ed elicotteri: tutto a disposizione di Salvatore Ligresti e figli.

Sergio Bocconi


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